Dodi Battaglia ospite di Verissimo da Silvia Toffanin parla anche della moglie Paola Toeschi e della lunga lotta contro un cancro al cervello. “Sono stati anni di assoluta incredulità” – esordisce il chitarrista dei Pooh – “la prima cosa che ho detto ‘il vecchietto della famiglia sono io’, lei ha 18 anni meno di me. Abbiamo fatto esami di tutti i colori, ma grazie al cielo siamo negli anni 2000 e certe problematiche grazie ai medici e alla ricerca si possono curare e combattere e ti possono dare una speranza di vita”. La moglie di Dodi oggi sta bene e per fortuna quel brutto male è solo un ricordo come ha raccontato il marito Dodi: “sono passati 10 anni, lei sta bene sotto controllo, devo ringraziare i medici, Dio e la buona sorta che tutto stia andando per il meglio. Sono esperienze che le puoi raccontare intimamente soltanto con chi l’ha vissuta insieme a te, credo che lei non possa parlare di questa cosa a nessun altro al mondo nella stessa maniera in cui ne parla a me”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
Paola Toeschi, la moglie di Dodi Battaglia: la sua lotta contro il tumore al cervello
Paola Toeschi è la moglie di Dodi Battaglia, storico chitarrista dei “Pooh” quest’oggi ospite a “Verissimo” su Canale 5 nello studio televisivo di Silvia Toffanin per ricordare e omaggiare la memoria dell’amico per sempre Stefano D’Orazio, scomparso a soli 72 anni per Coronavirus lo scorso 6 novembre. I due sono sentimentalmente molto uniti e dalla loro passione è nata Sofia, la quarta figlia del musicista, ma hanno vissuto attimi davvero delicati nel 2010, quando alla donna è stato diagnosticato un tumore al cervello, che fortunatamente è riuscita a vincere grazie a una Fede incrollabile e all’aiuto della scienza. Una storia commovente ed emozionane, raccontata da Paola in un libro intitolato “Più forte del male”. In un’intervista concessa al quotidiano “La Stampa”, ha raccontato: “Fino alla sera prima stavo bene. Il mattino dopo, la crisi e la diagnosi: tumore al cervello. Il mondo ti cade addosso. Pensavo a mia figlia, che era piccolina e sarebbe rimasta sola, e mi chiedevo perché fosse capitato a me. Non ero una credente, o meglio avevo una fede superficiale”.
PAOLA TOESCHI: “COSÌ HO VINTO IL MALE”
Negli anni, purtroppo, Paola Toeschi si è dovuta sottoporre a numerosi interventi e a terapie estenuanti, sorretta dall’amore di Dodi Battaglia. Chissà quante volte avrà pensato al peggio, almeno sino a quando non ha fatto l’incontro letterario che le ha consentito di vedere il nemico con occhi diversi: “Un giorno, dopo un’operazione, leggo il libro di uno psichiatra francese, David Servan-Schreiber, che consigliava la preghiera come strumento terapeutico: scandisce il tuo respiro, ti aiuta a tranquillizzarti – ha confessato la donna a ‘La Stampa’ –. Quello che ho fatto, in modo molto banale, mi aiutava a stare meglio. Poi chiedevo l’aiuto dei Santi, anzi, siccome pensavo che i Santi importanti fossero troppo impegnati, pregavo don Domenico Masi, fondatore della scuola materna frequentata da mia figlia”. Una testimonianza davvero molto forte, che insegna come attraverso la Fede possano passare anche i momenti più terribili delle nostre vite e la preghiera possa essere un porto sicuro per le nostre anime.
PAOLA TOESCHI: “HO DETTO GRAZIE ALLA MADONNA PER LA MALATTIA DONATAMI”
Sempre nell’ambito della medesima intervista, Paola Toeschi ha infine raccontato la sua esperienza di Fede… dal vivo: “Grazie anche a Dodi mi sono recata per la prima volta in pellegrinaggio a Medjugorje. Ci sono andata nel giugno del 2013, non so cosa mi sia successo. So però che da quel momento ho iniziato ad avere una gioia intensa, quel luogo mi ha trasmesso un’energia enorme. Ho iniziato a pregare, a ringraziare la Madonna per il regalo che mi aveva dato. Ho ringraziato per la malattia, perché se non ci fosse stata non avrei potuto avere questa esperienza. Sono totalmente guarita sotto il profilo spirituale, è cambiata la mia mentalità, ormai non ho più nessun timore”. Paola Toeschi, attraverso queste parole, ha raccontato non soltanto un’esperienza di vita, ma ha fornito anche una testimonianza tangibile di come la fragilità dell’essere umano possa essere soverchiata improvvisamente dal calore avvolgente della Fede. Una preghiera non può guarire, certo: per quello c’è la scienza, la medicina. Quest’ultima, però, non cura l’anima.