Un disco dal sapore speciale e arrivato al termine di un periodo difficile non solo dal punto di vista della band (le vicissitudini di Lele Spedicato e la sua lenta guarigione) ma anche storico, con una pandemia che inevitabilmente influenza non solo le uscite musicali ma pure i temi affrontati: arrivato oggi ufficialmente “Contatto”, l’ottavo disco di inediti della band salentina dei Negramaro, peraltro anticipato quasi un mese fa dall’omonimo singolo lanciato il 9 ottobre. Ma come suona questo nuovo lp firmato da Giuliano Sangiorgi e soci e quale è stata la sua gestazione? Nei 12 brani che compongono la tracklist di “Contatto” (prodotto dal tastierista Andrea Mariano) si parla non solo di argomenti di attualità stringente come quello dei migranti e dei cambiamenti climatici ma si affronta pure, provando a dare una risposta, quello della violenza verbale sui social e quelli che lo stesso vocalist definisce dei post disumani. “Il disco è nato quando pensavo di avere un male brutto” ha rivelato Sangiorgi nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, svelando un aneddoto.
ESCE OGGI “CONTATTO”, NUOVO ALBUM DEI NEGRAMARO
Infatti il brano di apertura del disco, “Non resteremo in piedi”, arriva a suo dire dopo un periodo in cui il leader dei Negramaro aveva temuto per la propria salute: insomma, accanto a temi di rilevanza e impegno sociale, la band alterna anche tratti del proprio vissuto. “Non mi basta fare intrattenimento (…) Mi sono accorto che reagivo poco a post sconcertanti e disgustosi per mancanza di umanità e a 40 anni ho capito che la mia risposta non può essere un post, l’arma di questo secolo, ma un disco in cui raccontare quei piccoli gesti che possono migliorare il pianeta” ha continuato il diretto interessato sempre nella succitata intervista, spiegando che il suo obiettivo è salvare vite umane con le canzoni che scrive. E sulla pandemia e il futuro della musica, anche dal vivo, Sangiorgi è chiaro: “Se fra due anni sarà ancora così, ed è una provocazione, cambio mestiere: la mascherina ci vuole ma spero che arriveremo a dimenticarla e a guardarci in faccia senza paura” spiega, riferendosi anche al concerto ‘virtuale’ con cui la band ha presentato di recente il disco in anteprima streaming. Insomma, il ritorno a quel contatto citato nel titolo dell’lp e che esprime anche il bisogno fisico di tornare a quel mondo che oramai da diversi mesi ci siamo lasciati alle spalle.
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