Vietato abbassare la guardia a Natale per evitare una terza ondata di coronavirus: questo il monito di Ranieri Guerra. Interpellato da Oggi è un altro giorno, il direttore vicario dell’Oms ha spiegato: «Noi abbiamo un sistema sanitario estremamente forte, ben equipaggiato ma ha dei limiti: questi limiti prevedono che il cittadino collabori, che tutte le amministrazioni al di fuori di quella sanitaria siano allineati. Se abbiamo uno strumento come Immuni, era per avere uno strumento aggiuntivo a disposizione del personale che abbiamo. Quando non si riesce più ad avere la tecnologia a supporto, il rapporto di 1 a 1 tra personali-operatori e cittadini ha dei limiti. In questo momento abbiamo una diffusione non più a focolai ma diffusa a livello comunitario. La presunzione in certi casi è che il contagio sia avvenuto. Il tracciamento non è saltato ma funziona in maniera non ottimale, non copre il 100% della casistica». Ranieri Guerra si è poi soffermato sui test fai da te: «C’è una batteria diagnostica molto più importante e molto più evoluta di quella che avevamo durante la prima ondata. Ora c’è una tecnologia più avanzata e più attendibile, per quanto riguarda il test fai da te che può essere utilizzato dal cittadino sicuramente dà una svolta di grande importanza. Ma è fondamentale che il cittadino non esegua la diagnosi e poi se ne dimentichi, deve stare in rapporto con il medico curante».
RANIERI GUERRA: “TERZA ONDATA SE A NATALE FACCIAMO GLI STUPIDI COME IN ESTATE”
Ranieri Guerra si è espresso così sull’incombente periodo natalizio: «Al di là del fatto che è surreale parlarne in questo momento, possiamo dire che se faremo poco prima di Natale lo stesso discorso che abbiamo fatto prima dell’estate. Daremo l’allerta e l’allarme su una possibile terza ondata se facciamo gli stupidi come abbiamo fatto durante l’estate». Negli ultimi giorni sono arrivate buone notizie sul fronte vaccino Covid, queste le parole dell’esponente Oms: «Supereremo il Covid con il vaccino? Dipende dalle coperture che riusciremo ad ottenere, dall’adesione della popolazione a una vaccinazione per cui i primi dati sono abbastanza sconcertati: un terzo degli intervistati sembrerebbe negare la propria disponibilità a essere vaccinato. Ancora una volta ci troveremo a combatterla battaglia della comunicazione efficace per fare capire alla gente che questa è un’arma fondamentale. Probabilmente la combinazione con le terapie e il mantenimento di certi comportamenti ci porterà a un 2021 molto migliore rispetto a questo anno che ci conclude».