Caos scuole in tutta Italia a causa del peggioramento dell’epidemia Covid. La situazione però è diversificata, in quanto dopo l’ultimo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte l’Italia è stata divisa in aree, con restrizioni differenti. Partiamo allora dalle zone rosse. Attività didattica in presenza sospesa dalla seconda media fino all’ultimo anno delle superiori in Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Calabria, Provincia di Bolzano, Campania, Toscana e Abruzzo, che entrerà ufficialmente a far parte della zona rossa domani. Non mancano i casi particolari. In Calabria, ad esempio, sono state chiuse le scuole di ogni ordine e grado fino al 28 novembre. L’ordinanza però non si applica ai servizi educativi per bambini da 0 a 3 anni. In Campania fino al 23 novembre sono sospese le attività in presenza dei servizi educativi e della scuola dell’infanzia e della scuola dell’infanzia, oltre che delle prime classi della scuola primaria. Sono sospese però da ieri e fino al 29 novembre le classi della scuola primaria diverse dalle prime e le prime classi della scuola secondaria di primo grado. Scuole aperte nella Provincia di Bolzano solo per la scuola primaria, ma per quei genitori che non possono usufruire di smart working o orari flessibili.
SCUOLE CHIUSE, ORDINANZE PER REGIONI ARANCIONI E GIALLE
Passiamo alla situazione nelle scuole per le Regioni delle zone arancioni. In Basilicata scuole chiuse per scuola primaria e secondaria di primo grado, tranne per gli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali. In Puglia la situazione è più complessa, perché il governatore Michele Emiliano ha firmato un’ordinanza che permette alle famiglie di optare per la didattica digitale integrata, anche in forma mista, nel primo ciclo di istruzione. In Umbria fino al 22 novembre è confermata la didattica a distanza anche per le scuole medie. Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Veneto hanno sospeso anche le lezioni di educazione fisica, canto e di strumenti a fiato nelle scuole primarie e secondarie. Scuole aperte fino alla terza classe della scuola secondaria di primo grado in Lazio, Molise, Veneto, Sardegna e Provincia di Trento, in quanto sono in zona gialla. Ma il presidente della Provincia autonoma di Trento ha firmato un’ordinanza con cui dispone la didattica in presenza fino alla terza media anche nei Comuni zona rossa.