Sono state ore terribili quelle che Giampaolo Sodano – già direttore del Tg2 oltre che parlamentare ex Partito Socialista – e la moglie hanno dovuto subire quando giovedì scorso sono rimasti ostaggi, legati da un gruppo di 6 malviventi durante la rapina alla loro villa. Ne dà notizia il Corriere della Sera spiegando come il dirigente Rai (ma anche Mediaset e Eagle Pictures) a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta sia stato attaccato da un gruppo di italiani e originari dell’Est Europa nella sua villa in campagna appena fuori Roma: si erano appostati incappucciati con la scritta “Carabinieri” sulle pettorine e hanno atteso l’arrivo a casa in macchina del giornalista 78enne e della moglie Fabrizia Cusani (architetto e docente di Urbanistica alla Sapienza). Li hanno aggrediti – riporta la cronaca del Corriere Roma – e li hanno costretti ad entrare nella villa sul Monte Topino. Per almeno 2 ore sarebbero rimasti ostaggi – legati e chiusi in due stanze – del gruppo di rapinatori, non sembrati particolarmente esperti anche se sono riusciti a disattivare le immagini della videosorveglianza (il che fa sospettare la presenza-aiuto di qualche basista).
LA RAPINA IN VILLA E LO SHOCK
Le indagini su villa Sodano sono già in corso con le autorità che sospettano appunto di qualche “imbeccata” data da chi poteva conoscere bene le abitudini della famiglia dell’ex Psi: gli errori però fatti dai rapinatori sono stati parecchi, ad esempio non si erano accorti che v’erano anche due domestici da anni di Giampaolo Sodano nella villa di famiglia. I due collaboratori sono riusciti a scappare mentre la rapina era ancora in corso e hanno dato l’allarme ai carabinieri: a quel punto i 6 hanno preso i primi oggetti di valore e denaro che hanno trovato e sono scappati via, ma fallendo così il pieno bottino che avrebbero potuto incamerare. Prima la fuga con l’auto dei proprietari, poi probabilmente l’utilizzo di un’altra vettura del “palo” che li aspettava fuori dai cancelli della villa in zona Nepi. Ora la compagnia dei Carabinieri di Civita Castellana indaga su fatti analoghi avvenuti nelle scorse settimane sempre nelle medesime zone tra Roma e Viterbo: rapine in villa, a domicilio, negli appartamenti e sempre durante l’ora di cena. Si prospetta un’unica banda, la stessa entrata in azione nella Casa Generalizia dei Carmelitani: in quel caso la rapina è stata sventata grazie al tempismo dei religiosi che hanno impedito l’ingresso dei rapinatori (poi fuggiti grazie allo spray urticante).