«Il femminicidio e la violenza di genere sono fenomeni che purtroppo hanno radici culturali profonde, che si innestano a tutti i livelli, prioritariamente nella dimensione affettiva e familiare, ma anche nei contesti lavorativi»: così Giuseppe Conte nel corso del suo videointervento all’evento “Dalla parte delle donne: il ruolo fondamentale dei Centri antiviolenza”, organizzato in Senato in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Il presidente del Consiglio ha poi evidenziato: «La politica ha un ruolo importante, deve poter guidare una comunità nazionale con la massima fermezza. Io apprezzo molto la commissione, perché hanno il ruolo meritorio di offrire una più completa consapevolezza. Solo una politica adeguatamente formata e informata può agire in maniera appropriata e efficace su questo terreno delicatissimo». Giuseppe Conte successivamente ha acceso i riflettori su un altro aspetto: «Purtroppo la violenza contro le donne è un fenomeno sottostimato nella sua portata, anche perché la maggior parte degli episodi si verificano in ambito familiare, ambito sottratto a un controllo capillare diffuso, connotato da un forte riserbo e questo rende la violenza più subdola da un punto di vista psicologico».
GIUSEPPE CONTE: “AUMENTO FEMMINICIDI DURANTE LOCKDOWN MI HA PREOCCUPATO”
«L’aumento preoccupante dei casi di femminicidio nelle settimane del lockdown è un dato che mi ha molto preoccupato», ha aggiunto Giuseppe Conte nel corso del lungo intervento, evidenziando a proposito della chiusura forzata causa emergenza coronavirus: «Abbiamo involontariamente creato profondo disagio sociale e psicologico, questo anche è all’origine degli episodi di femminicidio. Sono triplicati durante il lockdown, raggiungendo l’inquietante media di 1 ogni 2 giorni. un dato ancora più inquietante se comparato al calo degli omicidi in Italia». Giuseppe Conte ha poi elencato una serie di interventi in programma, il principale è legato ai centri anti-violenza: «Come Governo siamo pronti ad accrescere il sostegno finanziario a queste strutture, valutando una programmazione pluriennale dei fondi. Sono consapevole che le risorse destinate a questi centri non sono ancora sufficienti, considerando il numero crescente di persone da assistere».