Dal vaccino alla possibile terza ondata, la biologa Barbara Gallavotti ha fatto il punto della situazione sull’emergenza coronavirus nel corso della lunga intervista rilasciata ai microfoni di Di Martedì. «Questo virus c’è, non ce ne potremo liberare facilmente, è troppo diffuso sul pianeta. E ci stiamo rendendo conto che comincia ad essere diffuso tra altre specie, come il caso dei visoni. È probabile che in ogni caso dovremo convivere con il virus. È probabile che passata questa grossa onda di epidemia, il virus si ripresenterà periodicamente in ondate che saranno tanto più frequenti quanto meno durano gli anticorpi prodotti in seguito all’influenza del virus. Se gli anticorpi durano tanto queste ondate saranno più distanziate tra di loro, se gli anticorpi durano poco saranno più ravvicinate», ha spiegato l’esperta, che si è poi soffermata sul ruolo che avrà il vaccino Covid: «Avrà il potere di incidere sul numero di persone colpite dal virus in ognuna di queste ondate, possiamo immaginare che avrà l’effetto di abbassare l’onda tanto più quanto più durerà la protezione offerta contro il virus e quante più persone accetteranno oppure avranno la possibilità di farsi vaccinare».
BARBARA GALLAVOTTI SUI SINTOMI DEL COVID
Barbara Gallavotti ha poi analizzato l’incidenza del coronavirus sulle persone infettate, secondo le ultime ricerche a disposizione sembra che i sintomi continuano a restare anche a distanza di diverso tempo: «In molti casi sembra evidente che possano restare dei disturbi a medio-lungo termine. Questo è apparso chiaro abbastanza presto nel caso di pazienti che erano stati in maniera grave. Già ad agosto dei ricercatori del Policlinico Gemelli hanno pubblicato uno studio dal quale risultava che in 9 casi su 10 i pazienti avevano ancora uno o più sintomi del Covid a 2 o più mesi di distanza dalla malattia». A proposito dei sintomi, Barbara Gallavotti ha precisato: «Il sintomo più frequente era l’affaticamento, seguito dalla difficoltà a respirare, poi il dolore alle giunture, la perdita dell’olfatto, l’irritazione agli occhi e così via fino alle vertigini. Purtroppo con il procedere dell’epidemia ci si è resi conto che anche persone che avevano avuto sintomi lievi o medi potevano avere conseguenze a medio-lungo termine come l’annebbiamento mentale».