Parole e pensieri (anche digitali) per sensibilizzare sul tema e fungere anche da pungolo per una società civile che si mobilita solo in occasione delle ricorrenze: la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, istituita oramai nel lontano 1999, è anche il momento per le “belle parole” ma stavolta non intese nel senso di vuoti discorsi e frasi di circostanza di fronte una problematica che è innanzitutto culturale e come tale andrebbe trattata ma anche come tutte quelle composizioni in versi che celebrano la bellezza e l’unicità della donna. E le poesie scritte per l’altra metà del cielo nelle epoche passate ma anche in quelle contemporanee rappresentano a loro modo dei racconti che emozionano e fanno riflettere pur non trattando direttamente il tema della violenza di genere e degli abusi: se quella recitata da Paola Cortellesi, e intitolata “Cosa indossavo” (polemico riferimento a quegli odiosi resoconti di cronaca che indugiano sull’abbigliamento delle donne vittime di violenza, quasi a volerle colpevolizzare) nasce all’interno di un’iniziativa lanciata dal centro anti-violenza Cerchi d’Acqua e trasmessa in streaming sulla web tv della Camera dei Deputati.
GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE: LE POESIE PIU’ BELLE
Ma andando a ritroso nel tempo quali sono le più belle poesie dedicate alle donne e che possono essere ricordate in occasione della Giornata che si celebra oggi? Si può partire dal celebre Cantico dei Cantici, testo laico entrato nei secoli nel canone biblico e che principia con “Quanto sei bella, amata mia, quanto sei bella!” per passare a “Tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia” di Dante Alighieri per poi fare un vertiginoso salto temporale e arrivare a William Shakespeare col suo componimento “In piedi, Signori, davanti a una Donna” che invita gli uomini a onorare in tal modo coloro che spesso sono vittime di violenze e umiliazioni, senza dimenticare quel “corpo che avete sfruttato” (e senza dimenticare il suo bellissimo Sonetto n.18). Passando ai giorni nostri non si può però non citare Alda Merini col suo lungo “Canto alle donne”, dedicato a chi è stata prevaricata dai bruti e chi ha ricevuto “pugni orrendi dati sui bianchi cristalli”: la poetessa milanese scomparsa nel 2009 scrisse anche “A tutte le donne” che ha uno degli incipit più belli (“Fragile, opulenta donna, matrice del Paradiso”) ma si può citare la conosciutissima “Ti meriti un amore” della pittrice messicana Frida Kahlo. E ancora quel “Corpo di donna” cantato da Pablo Neruda e la dedica di Santa Madre Teresa di Calcutta che è un incoraggiamento e un invito alla speranza a tutte le donne dato che in ognuna “la tua forza e la tua convinzione non hanno età”.