Sfregio per la città di Marghera, noto comune in provincia di Venezia: la statua locale della Madonna, quella sita nel Piazzale Giovannacci, è stata decapitata. L’episodio, becero, si è verificato nella notte fra mercoledì 25 e giovedì 26 novembre, un vero e proprio atto vandalico portato a termine non da un gruppo di ragazzini che non sapevano cosa fare, come si potrebbe immaginare, bensì da un uomo. Questi, agendo con il favore delle tenebre, si è avvicinato alla statua della Madonna e l’ha letteralmente decapitata per poi mozzarle anche le mani. Fortunatamente risalire al colpevole di tale vile gesto è stato abbastanza semplice in quanto un uomo residente della zona ha assistito all’intera scena, ed ha quindi denunciato il fatto agli agenti della questura locale. Questi, nel giro di pochi minuti, sono quindi risaliti all’autore del gesto, un cittadino 31enne straniero, originario della Palestina. Dopo che è stato portato in questura per gli accertamenti, è risultato essere regolare in Italia, con un documento di viaggio per rifugiati rilasciato in Belgio.
MADONNA DECAPITATA A MARGHERA, IL COMMENTO DEL SINDACO
A confermare l’atto di vandalismo nei confronti della Madonna di Marghera, anche le immagini della telecamera presente in piazza, che hanno appunto ripreso l’intera scena. L’uomo è stato denunciato per “offese ad una confessione religiosa tramite danneggiamento di cose”, e poco dopo è giunta la condanna ferma del primo cittadino, Luigi Brugnaro: “Un gesto che offende la nostra città, la nostra storia e i nostri valori. Una ferma condanna per un atto vile che mira a ferire la nostra sensibilità. Ho subito dato disposizione ai tecnici dei Lavori Pubblici perché la statua sia prontamente riparata e riportata al suo splendore. Ringrazio gli agenti delle Forze dell’Ordine che sono prontamente intervenuti”. Il consigliere Gianfranco Bettin ha invocato una «attenta verifica sulle motivazioni del gesto. Occorre – dice, parole riportate da Venezia Today in data 26 novembre – accertare se si tratti di una violenza blasfema consapevole (come a prima vista sembra) o di un mero atto di vandalismo, comunque grave e comunque offensivo».