Quando il Presidente Alberto Fernandez ha deciso che la salma di Maradona avrebbe avuto la camera ardente nella Casa Rosada, residenza presidenziale, anche i cani hanno storto il naso. Semplicemente perché era scontatissimo prevedere che l’organizzazione dell’evento sarebbe stata un disastro e anche un focolaio di violenze: e così è stato, dando dell’Argentina, a livello mediatico mondiale, l’immagine di un Paese dove anche un evento che di per sé doveva racchiudere emozioni e cordoglio del mondo intero si può trasformare in un casino totale.
Ma questa è solamente la punta di un iceberg che racchiude una protesta gigantesca operata dalla gente attraverso i media e non solo i social: a questo proposito mi pare significativo pubblicare il testo di un messaggio di ringraziamento a Maradona apparso rapidamente anche nei telegiornali nazionali. Si intitola “Grazie Diego”. “Onestamente, non ho mai pensato di ringraziarti per qualcosa che non avesse a che fare con il calcio – inizia il testo – ma oggi mi sento come se dovessi farlo”. “Grazie Diego per averci mostrato cosa siamo, per aver spogliato il governo che abbiamo. Per farci capire che abbiamo un Paese che quando i nostri nonni stanno morendo e non hanno accesso a un’ambulanza, tu ne hai avute 11 ferme a casa tua per ore”.
“In un Paese dove la polizia non lasciava circolare una ragazza malata di cancro e suo padre doveva portarla in braccio per 5 km per raggiungere un ospedale, c’erano centinaia di poliziotti che facevano una corteo per portarti alla Rosada da casa”. “Un Paese in cui migliaia di persone (me compreso) non hanno potuto dire addio ai loro parenti, hai avuto un addio massiccio. Sì, è lo stesso Paese in cui questo Presidente ci ha tenuti rinchiusi per 9 mesi e ha fatto fallire migliaia di aziende, dove molte persone sono rimaste bloccate senza poter raggiungere le loro case e dove tante altre sono morte da sole”.
“Grazie Diego per aver permesso a queste 2 Argentine di mostrare la loro pelle: una per celebrità e politici dove tutto va bene e un’altra per i comuni cittadini che devono rispettare le regole di coloro che non le rispettano. Tu che amavi togliere la maschera a tutto Diego, oggi hai tolto la maschera alla quarantena e al Governo che hai sostenuto. Che tu possa riposare in pace e grazie ancora!”.
Questo scritto sintetizza la fotografia di un’Argentina nel suo caos, ingiustizia e divisione, dove nella pratica le classi più deboli stanno pagando non solo il costo di un’emergenza sanitaria le cui assurde regole hanno prodotto un altissimo indice di infettati e anche il quarto posto per numero di morti in rapporto alla popolazione, ma anche di scelte politiche ed economiche delle quali la colpa risiede nell’attuale Governo “Nacional y Popular”. La figuraccia mondiale offerta con la veglia funebre di Maradona da una massa disordinata e irrispettosa delle regole sanitarie che a un certo punto ha scatenato un inferno è stata davvero storica.
Fatto dovuto anche all’arrivo di Cristina Kirchner, che ha preteso di entrare sola bloccando la coda interminabile di gente per circa mezzora, che in pratica ha acceso la miccia dei disordini alimentati da squadre di ultras (i famosi Barra Bravas) che negli anni hanno ormai assunto le caratteristiche di una mafia non solo al servizio del politico di turno, ma pure braccio armato del narcotraffico (che spesso gestiscono come altre attività lavorative clandestine).
Da segnalare che nella stessa giornata il Presidente Fernandez ha annunciato che a breve inizierà il Piano nazionale di vaccinazione di massa contro il Covid-19: visto il successo organizzativo della veglia funebre di Maradona in molti iniziano già a pronosticarne un altro.