Claudio Baglioni
è tornato sulla scena musicale a sette anni di distanza dal suo ultimo album di inediti, con “In questa storia che è la mia”. Un progetto discografico a cui tiene in modo particolare e che temeva di non riuscire a portare a termine. Come ha spiegato lo stesso Baglioni in un’intervista rilasciata ai microfoni dell’AdnKronos, il lockdown, dal punto di vista artistico, lo ha completamente bloccato. “Chiaramente dal punto di vista dei concerti mi sono fermato ma anche dal punto di vista della composizione mi sono paralizzato. Sono stato fermo 3-4 mesi senza fare niente. Ho pensato che non avrei finito nemmeno questo disco. Poi invece ho ricominciato a lavorarci e l’abbiamo portato a termine”, ha spiegato l’artista che ha poi ritrovato le idee artistiche per concludere il nuovo lavoro che i fan aspettavano con ansia.
Claudio Baglioni: “Il lockdown non ha cambiato la mia vita personale”
Se artisticamente, il lockdown ha inciso sulla creatività di Claudio Baglioni, durante i mesi di chiusura totale, la vita privata dell’artista non ne ha risentito. Baglioni, infatti, ha spiegato di essere abituato ad uscire poco trascorrendo la maggior parte del suo tempo libero a casa viaggiando sempre quando lavora. “La mia vita personale non è cambiata molto, non sono mai stato uno che usciva molto la sera. Ho bisogno di stare da solo, anche per compensare i momenti in cui si sta in mezzo a tanta gente. Quindi questa chiusura non mi ha pesato”, ha detto Baglioni all’AdnKronos spiegando di aspettarsi che il periodo lasci a tutti degli insegnamenti per migliorare se stessi, ma anche la società in cui viviamo. “Non mi aspetto un mondo tutto nuovo ma l’idea di rifare tutto proprio com’era prima mi preoccupa“, ha concluso.