Avevano fatto parlare eccome quegli “appunti” di Papa Benedetto XVI nell’aprile 2019 in cui scriveva come il problema della pedofilia nella Chiesa è dovuto in primo luogo per una mancanza di fede: esce ora il nuovo libro “Chiesa sotto accusa. Un commento agli Appunti di Benedetto XVI”, una raccolta di commenti e saggi circa la sfida lanciata dal Papa Emerito Joseph Ratzinger alla Chiesa di oggi. “La Verità” ha anticipato l’uscita del nuovo libro con parti del saggio scritto dal Cardinal Camillo Ruini dal titolo «Non presupporre, ma anteporre Dio»: la sfida lanciata da Ratzinger viene raccolta dall’ex Capo della Cei che ribadisce come occorra ripartire dal primato di Dio anche nel vasto e drammatico tema della pedofilia. «Un delitto di tale gravità può raggiungere una così vasta diffusione solo dove Dio è assente e la fede in lui “non determina più l’agire degli uomini”. Senza Dio, infatti, il mondo “sarebbe privo di qualsiasi fine e di qualsiasi senso”», scrive Ruini citando direttamente gli Appunti di Papa Ratzinger. Stanno crollando tutte quelle norme morali di un mondo che si è tenuto le “prescrizioni”, abbandonando chi le “poneva”, ovvero l’origine di tutto: Ratzinger vuole ribaltare l’assioma degli illuministi, secondo Ruini, «propone ai non credenti di cercare comunque di vivere veluti si Deus daretur, come se Dio ci fosse, riprendendo il consiglio che Pascal dava agli amici non credenti del suo tempo. […] Così, in forma indiretta e negativa, è posto il primato di Dio, dato che solo con Dio, e non senza di lui, l’uomo e il mondo possono trovare la loro consistenza e il loro significato».
IL CARDINAL RUINI E LA LEZIONE DI RATZINGER
Finché rimaneva una sintesi concreta tra fede, ragione e vita il Cristianesimo ha saputo resistere al secolarismo del tempo, ma ora – allarma Ruini – è la stessa Europa a considerare quasi del tutto contraddittorio razionalità e fede cristiana. Per il Papa Emerito il problema odierno è da ricercare nel “cambiamento” della razionalità e di quel 1968 tanto rivoluzionario quanto “pericoloso”: «è diffusa la pretesa che l’unica conoscenza realmente valida sia quella scientifica. In questo quadro la teoria dell’evoluzione ha finito per assumere il ruolo di una specie di visione del mondo o «filosofia prima», che da una parte sarebbe rigorosamente scientifica e dall’altra costituirebbe, almeno potenzialmente, una spiegazione o teoria universale di tutta la realtà». La lucida visione di Ratzinger, conclude Ruini, sta nel ritrovare le vie di un “nuovo accordo” della ragione e della libertà con il cristianesimo, ossia «proporre la verità salvifica del Dio di Gesù Cristo alla ragione del nostro tempo». Serve allargare di nuovo gli spazi alla razionalità senza commettere l’errore di considerala “infinita”: «se viene universalizzata e assolutizzata diventa insostenibile, disumana e alla fine contraddittoria. […] I tentativi di fare a meno di Dio sono pertanto destinati al fallimento, a livello sia teoretico che pratico: solo riconoscendo a Dio il primo posto la nostra ragione può ritrovare la sua ampiezza».