Continua il pressing di alcuni esponenti di Partito Democratico e Liberi e Uguali per la tassa patrimoniale. In commissione Bilancio della Camera è stato riammesso l’emendamento alla manovra a prima firma Fratoianni-Orfini: ricordiamo che la proposta prevede l’abolizione dell’Imu e dell’imposta di bollo sui conti correnti e di deposito titoli, sostituendoli con una aliquota progressiva minima dello 0,2% sui grandi patrimoni. I colleghi de Il Giornale mettono in risalto che la base imponibile per il calcolo dell’imposta è una ricchezza “netta” superiore a 500 mila euro e fino a 1 milione di euro, per arrivare al 2% oltre i 50 milioni di euro. Per quanto riguarda il 2021, invece, è prevista un’aliquota del 3% per patrimoni oltre 1 miliardo di euro. «Quasi il 90% degli italiani risparmierebbe rispetto a quanto paga ora di tasse, mentre solo il 10% avrebbe un aumento: Lega e Centrodestra difendono gli interessi di pochi scaricando il peso su tanti», l’affondo di Orfini in conferenza stampa.
RISPUNTA LA TASSA PATRIMONIALE: CENTRODESTRA SU TUTTE LE FURIE
Come dicevamo, la tassa patrimoniale ha mandato su tutte le furie il Centrodestra e la coalizione promette battaglia. Netta la posizione del senatore della Lega Alberto Bagnai, che parla di assalto ai risparmi degli italiani: «Dalla sinistra una misura insensata, che colpisce la classe media senza incidere sui veri grandi patrimoni, tutti custoditi in paradisi fiscali. Si vogliono mettere le mani nei portafogli e nei conti correnti degli italiani già martoriati dalla crisi economica e pandemica. La Lega farà le barricate in commissione e in aula affinché questa vergogna non vada in porto». Rabbia anche da Forza Italia, queste le parole di Mariastella Gelmini: «È stato riammesso l’emendamento Orfini-Fratoianni su patrimoniale. Forza Italia darà battaglia in Parlamento contro una misura pericolosa per le famiglie e per le imprese italiane. Siamo in crisi? La sinistra pensa ad alzare le tasse! Un’iniziativa incomprensibile… da marziani».