Beppe Grillo
torna ad accendere il dibattito politico e questa volta si scaglia anche contro la Chiesa. Il fondatore del Movimento 5 Stelle, tramite il suo blog, ha ribadito il suo no al Mes, considerato uno strumento inadatto e inutile per fare fronte alle esigenze dell’Italia. Ma non solo. Il comico genovese ha presentato due proposte mirate a reperire fondi per dare ossigeno alla sanità e alle imprese italiane. La prima proposta è quella di fare pagare l’Imu e l’Ici non versata sui beni immobili alla Chiesa: Beppe Grillo ha citato la sentenza della Corte di giustizia europea del novembre 2018 che «ha stabilito che lo Stato italiano deve riscuotere l’Ici non versata dalla Chiesa Cattolica tra il 2006 e il 2011 in virtù di una deroga concessa dal governo Berlusconi, successivamente ritenuta irregolare».
Beppe Grillo: “Chiesa paghi Imu e Ici non versata sui beni immobili”
Beppe Grillo
ha poi ricordato il disegno di legge depositato da alcuni parlamentari del M5s nell’ottobre del 2019, che punta a recuperare l’Ici non pagata dalla Chiesa e dagli enti no profit tra il 2006 e il 2011 e far pagare la subentrante Imposta municipale (Imu) per quegli immobili sfruttati commercialmente dagli enti religiosi ma che «eludono l’imposta». Un arretrato che varrebbe 5 miliardi di euro secondo i dati dell’Anci. «Sta di fatto che ad un anno di distanza e col mondo totalmente stravolto dal Covid, quei soldi tornerebbero utili per un sacco di altri interventi più urgenti e non più prorogabili», il parere di Beppe Grillo. La seconda proposta del comico genovese è quella di una tassa patrimoniale per fare pagare i ricchi, in riferimento all’emendamento presentato da Pd e LeU alla manovra: «Una patrimoniale così concepita, significherebbe per le casse dello Stato un’entrata garantita di almeno 10 miliardi di euro per il primo anno, e di ulteriori 10 se la misura venisse confermata anche per il 2022». Per questo, secondo Beppe Grillo, sarebbe assurda la discussione sul fondo salva-Stati…