Oms, rapporto pandemia ritirato: importanti aggiornamenti ancora da Report. Il programma condotto da Ranucci è tornato sul caso del testo pubblicato e subito sparito dal sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che metteva in discussione la gestione della pandemia da parte del Governo italiano. «Il rapporto faceva una fotografia impietosa della risposta italiana, con aggettivi come improvvisata, caotica e creativa», ha spiegato una testimone al programma in onda su Rai 3. Ma c’è di più: dietro questo caos si cela un conflitto all’interno dell’Oms che ha coinvolto anche Roma, il Ministero della Salute. Grande protagonista in negativo della vicenda è Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms. Secondo la testimone, avrebbe anche «minacciato pesantemente l’autore del rapporto: “O ritiri la pubblicazione o ti caccio fuori”». Ma i ricercatori di Venezia hanno tenuto duro e hanno confermato che il piano pandemico risaliva al 2006.
OMS, RAPPORTO PANDEMIA SPARITO “PER PROTEGGERE SPERANZA”
Secondo quanto ricostruito da Report, Ranieri Guerra è stato il tessitore di una strategia che tende a coprire l’inefficienza del nostro Paese nell’affrontare il virus. E c’è di più: in una e-mail il direttore aggiunto dell’Oms ha affermato che «l’Organizzazione è consapevole foglia di fico per certe decisioni impopolari e criticate da vari soggetti». L’Oms, dunque, ha agito da parafulmine delle critiche al ministro Roberto Speranza e al Governo guidato da Conte durante la prima ondata. Una strategia concordata con dg Tedros Adhanom Ghebreyesus. Ranieri Guerra non ha fornito spiegazioni sul perché ha chiesto di cambiare la data al piano pandemico e non ha dato spiegazioni sul perché ha scritto che grazie ai suoi uffici l’Oms è diventata la consapevole foglia di fico delle gestioni criticate del Governo italiano della pandemia, ha evidenziato Ranucci. Sabato 28 novembre il Ministero della Salute ha evidenziato a Report che quel dossier non è un rapporto ufficiale dell’Oms, non ne sapevano nulla e non lo hanno mai ricevuto. Ma pochi giorni dopo Speranza ha raccontato una versione diversa dei fatti: «Ho visto questo documento ed è un documento che non parla in nessun modo in maniera negativa dell’Italia». Clicca qui per il video di Report.