Non si placa lo scontro a distanza tra Oms e Procura di Bergamo, ma oggi è dalle parole dirette del procuratore capo Antonio Chiappani che arrivano le ultime novità sul tema assai delicato del piano pandemico italiano: raggiunto da Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera, il procuratore conferma la tesi di Report sul piano pandemico del 2017 di fatto “copiato” da quello del 2006. «Effettivamente molte parti sono identiche. Ci sono delle irregolarità, stiamo ancora verificando. Sicuramente il piano del 2017 non contemplava quanto accaduto con il Covid-19. Solo in seguito, dopo la comunicazione dei casi in Cina, l’Istituto superiore di sanità ha presentato un piano strategico che ha però deciso di secretare», spiega Chiappani definendo il nostro Paese impreparato all’arrivo della pandemia, «I piani per combattere una normale influenza già prevedono la sanificazione dei reparti, l’evacuazione di alcune sale, percorsi differenziati per i malati. Noi stiamo verificando se queste misure siano state prese, dobbiamo scoprire come sia stato possibile che in questa zona ci sia stato il numero più alto di contagiati, malati, vittime».
PROCURA DI BERGAMO: “RANIERI GUERRA COPERTO DA IMMUNITÀ OMS”
In merito alle possibili indagini sul Ministero della Salute e il Comitato Tecnico Scientifico, Chiappani non si espone più di tanto essendoci inchieste in corso ma sottolinea «Stabiliremo chi doveva predisporre (il piano pandemico, ndr) e perché non è stato fatto. Se riterremo che le indagini vadano svolte a Roma saranno quei magistrati a decidere come procedere». Piuttosto delicato il passaggio su Ranieri Guerra, oggi membro dell’Oms e componente del Cts ma citato da Report in quanto direttore generale della Prevenzione negli scorsi anni, dunque “responsabile” diretto del piano pandemico: «Esiste il segreto istruttorio, su questo non ho niente da dire. Vorrei comunque precisare che il professor Ranieri Guerra, proprio perché membro dell’Oms, gode dell’immunità diplomatica».