Si preparano giorni molto “caldi” per la scuola italiana in vista delle “vacanze” di Natale: il motivo è presto che spiegato, già evidenziato da diversi osservatori della politica scolastica nei giorni dell’approvazione dell’ultimo Dpcm “Natale”. Con la chiusura dei confini regionali dal 21 dicembre al 6 gennaio, e la fine delle lezioni (sia in presenza che in Dad) solo dal 23 dicembre in poi, un evidente paradosso sembra stagliarsi all’orizzonte. Migliaia di docenti e bidelli potrebbero voler far ritorno dalle proprie famiglie per il Natale e questo potrebbe generare un “buco” nel personale scolastico nei giorni 21-22-23 dicembre prima dello stop per le vacanze natalizie: oltre al problema stretto della didattica, con bidelli e responsabili Covid che potrebbero mancare per il rientro nella propria Regione d’origine è la stessa sorveglianza e vigilanza stretta anti-pandemia che potrebbe venire meno. Le principali aree del Paese che potrebbero andare in semi-paralisi scolastica sono Veneto, Lombardia e Piemonte, le tre grandi Regioni del Nord che ospitano centinaia di migliaia di docenti e personale Ata con potenziale volontà di ritorno al Centro-Sud per trascorrere le vacanze (stante il divieto del Dpcm che scatterà appunto dal 21 dicembre).
SCUOLA E DPCM: IL RISCHIO ESODO
«Rischiamo di rivivere quello che successe nella notte fra il 7 e l’8 marzo», aveva lanciato già l’allarme la scorsa settimana il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, ribadito anche dai colleghi Cirio e Zaia. Treni e aerei sono già quasi tutti pieni per il fine settimana del 20 dicembre, così come le autostrade attendono traffico da bollino nero tra la notte del 18 e la domenica sera 20 dicembre. Il rischio “esodo” potrebbe comportare infine problemi anche per il rientro in classe, previsto dal 7 gennaio tra l’altro con il 75% degli studenti di tutti gli ordini e indirizzi: il divieto di spostamento tra Regioni si esaurisce la sera dell’Epifania, il che renderebbe per molti impossibile il rientro già da giovedì 7 settembre. Con il personale in sofferenza già normalmente per la mancanza di diversi lavoratori scolastici, trovare sostituti per questi giorni “natalizi” potrebbe rivelarsi un grosso problema per il Miur della Ministra Azzolina. È notizia di questa mattina della possibilità che il Governo pensi ad allentare diverse regole stringenti del Dpcm Natale, anche se per il momento restano solo “fonti di Governo” non confermate né dai Ministri Azzolina e Speranza e nemmeno dal Premier Conte. Di certo però il divieto di spostamenti tra i Comuni i giorni di Natale (per motivi “sociali”) e il divieto tra Regioni fino al 6 gennaio (per motivi lavorativi) rischiano di generare non pochi problemi alla cittadinanza già segnata dalle regole anti-Covid di quasi tutto il 2020.