Sono giorni di grande tensione per il Governo e Andrea Orlando non usa mezze misure. L’ex ministro è intervenuto oggi in un incontro web – “Un Parlamento più forte, un Governo più trasparente” – e non ha escluso l’ipotesi di un ritorno alle urne nei prossimi mesi. Ecco le sue parole riportate dai colleghi di Huffington Post: «Mi auguro che la vicenda di queste ultime ore non produca un Papeete natalizio, credo che questo Paese non ne abbia bisogno. Ma se dovesse essere così, dovremo utilizzare la legge elettorale che c’è». Andrea Orlando ha poi sottolineato che, qualora si ritrovasse una dinamica di collaborazione, correggendo anche gli errori fatti in passato, la questione delle istituzioni diventerebbe ancora più importante.
ANDREA ORLANDO: “UNITÀ NAZIONALE NON É PRATICABILE”
Andrea Orlando ha anche rilasciato un’intervista quest’oggi a Repubblica, commentando così il pugno duro di Zingaretti dopo il voto sulla riforma del Mes: «Sarebbe ipocrita negare che ci sono dei problemi. A questo punto tutti insieme dobbiamo decidere se vogliamo risolverli, o continuare a usarli per una competizione interna alla coalizione. Sapendo però che se si sceglie questa strada ci si mette su un piano inclinato: non solo e non tanto per la tenuta del governo, ma per la reputazione che faticosamente il nostro Paese ha riconquistato a livello europeo e internazionale».
Il vicesegretario del Pd ha poi rimarcato che gli strappi bisogna prevenirli, considerando che ricucire è più difficile, mentre tra nuove elezioni o la formazione di un nuovo esecutivo non ci sono dubbi: «Una crisi in emergenza sanitaria e a Recovery plan non ancora definito è un’ipotesi da incubo. In ogni caso, non vedo nessun’altra formula diversa da quella attuale: l’unità nazionale è nella testa di qualche opinionista, ma non è politicamente praticabile. Ed è illusorio anche pensare che si disfa un governo e se ne fa un altro come se fosse una passeggiata. Si rotolerebbe al voto per forza di inerzia, a prescindere dalla volontà dei partiti».