La procura di Bergamo – tra le provincie più colpite durante la prima ondata di Covid – sta indagando sull’eventuale coinvolgimento del ministero della Salute in merito alla rimozione di un report dal sito dell’Oms, pubblicato lo scorso 13 maggio e nel quale veniva denunciato il mancato aggiornamento del piano pandemico italiano. A trattare il caso emblematico è anche The Guardian che parla di “cospirazione tra l’Oms e il ministero della Salute italiano” al fine di rimuovere un rapporto che avrebbe rivelato la cattiva gestione del nostro Paese all’inizio della Pandemia e la cui pubblicazione sarebbe servita a prevenire futuri decessi. Il rapporto dal titolo “Una sfida senza precedenti: la prima risposta dell’Italia al Covid-19” era stato curato dallo scienziato dell’Oms Francesco Zambon e da altri 10 colleghi ma era rimasto online per appena 24 ore prima di sparire. Quanto basta per apprenderne il contenuto di 102 pagine in cui si affermava che il piano pandemico italiano non era aggiornato dal 2006 e che anche per questo la risposta iniziale degli ospedali in seguito all’esordio della pandemia si era manifestata “improvvisata, caotica e creativa”. Secondo The Guardian, il documento sarebbe stato rimosso su richiesta di Ranieri Guerra, vicedirettore generale per le iniziative strategiche dell’Oms e membro della task force Covid-19 italiana.
RAPPORTO COVID ITALIA SCOMPARSO DA SITO OMS: GUARDIAN PARLA DI “COSPIRAZIONE”
Secondo il giornale britannico Francesco Zambon, dell’ufficio Oms di Venezia, sarebbe stato convocato per tre volte per parlare con i pm ma gli sarebbe stato impedito dall’Oms. Solo Guerra sarebbe stato ascoltato all’inizio di novembre, ma i contenuti dell’udienza non sono stati resi noti. “Quando ho ricevuto la prima convocazione l’ho segnalata all’ufficio legale dell’OMS e poco dopo hanno risposto dicendo che non potevo andare perché ero protetto dall’immunità, nonostante volessi farlo perché avevo qualcosa da dire” ha riferito Zambon al Guardian. Lo scienziato – scrive ancora il giornale – sostiene che “Guerra lo minacciò di licenziamento a meno che non modificasse la parte del testo che si riferiva al piano obsoleto”. Nonostante abbia messo al corrente i vertici dell’Oms delle minacce ricevute non sarebbe stata condotta alcuna indagine interna. In riferimento alla rimozione del report, l’Oms inizialmente non ne spiegò i motivi mentre la scorsa settimana ha spiegato che “conteneva imprecisioni e incongruenze”. Un mese prima della sua pubblicazione, quest’ultimo sostiene di aver inviato una bozza dei risultati a Guerra, che l’avrebbe poi condivisa con il ministro della Salute Roberto Speranza. Le mail inviate a maggio a Zambon da parte di Guerra e di Hans Kluge, direttore regionale dell’Oms per l’Europa sembrerebbero suggerire un vero e proprio patto stretto tra l’Oms e il ministero della Salute per mantenere il rapporto segreto. Le mail, viste dal Guardian, sono state anche incluse in una recente inchiesta del programma Report di Rai 3. In una dichiarazione inviata ieri al Guardian, l’Oms ha spiegato, in riferimento al report rimosso: “Stiamo lavorando con il governo italiano per chiarire la questione”. Il ministero della Salute ha invece negato ogni coinvolgimento: “Per quanto ne sappiamo, questo non è un documento ufficiale dell’Oms e non è mai stato inviato al ministero della Salute, che quindi non lo ha mai valutato o commentato”.