Enrico Ruggeri ha sempre optato per una posizione non convenzionale sulla narrazione dell’emergenza coronavirus e ieri, intervenuto ai microfoni di Quarta Repubblica, ha tenuto a fare delle precisazioni. «Mi colpisce il fatto che siamo in una società che non accetta la morte, non accetta di invecchiare e di morire. Quindi il principio sacro e inviolabile è “pensa alla salute”, ma se guardiamo quello che è successo nell’umanità, se tutti avessero pensato alla salute, cosa sarebbe successo?», ha spiegato Enrico Ruggeri ospite da Nicola Porro: «Da Cristoforo Colombo ai partigiani: tutti quelli che avevano qualcosa di grande, lo hanno fatto perché non pensavano alla salute».
ùIl cantante si è poi soffermato su un particolare: «È chiaro che uno cerca di vivere il meglio possibile e il più a lungo possibile, però muoiono 4-500 persone di cancro al giorno e 4-500 persone di problemi cardio-vascolari al giorno. Io sorrido un po’ quando vedo uno che ha la mascherina ma magari ha un’alimentazione disastrosa, fuma, ha due mila di colesterolo…».
ENRICO RUGGERI: “MI HANNO AUGURATO DI MORIRE DI COVID”
Enrico Ruggeri nel corso delle ultime settimane è finito nel mirino della critica sui social network, accusato di essere un negazionista. Interpellato da Porro sul tema, ha rimarcato: «Mi hanno minacciato di morte, mi hanno augurato di morire di Covid… Io capisco benissimo che c’è un’emergenza, infatti giro con la mascherina e rispetto i protocolli, poi comunque faccio tamponi ogni settimana come i calciatori per quello che è il mio lavoro. Quello che mi preme ricordare è che non possiamo rinunciare a vivere per la paura di morire, perché è contronatura».
«Libertà e salute si intrecciano come tutte le cose della vita e ogni tanto prendono dei percorsi un po’ divergenti, questo è normale», ha aggiunto Enrico Ruggeri, per poi proseguire: «Ma non sono negazionista o matto: tra le tante emergenze, come cancro, ictus e infarto, abbiamo un’emergenza in più che è il coronavirus».