Negli ultimi giorni sono arrivati importanti aggiornamenti sul vaccino Covid ed è atteso a stretto giro di posta il via libera dell’Agenzia italiana per il farmaco. Walter Ricciardi, intervistato da La Stampa, ha spiegato che dall’ok dell’Ema entro 24-72 ore si potrà iniziare a vaccinare e l’Italia non è in ritardo: «Sarà l’inizio della vaccinazione, ma non di massa. Non è che dal giorno zero si potranno fare milioni di dosi: se ne potranno somministrare migliaia anche perché le dosi all’inizio saranno relativamente poche. Per questo i Paesi hanno stabilito priorità funzionali a proteggere innanzitutto il personale sanitario e le persone più fragili, a partire dagli anziani ospiti delle residenze sanitarie. Via via saranno coperti pezzi sempre più ampi della popolazione»
. Il consigliere del ministro della Salute ha poi evidenziato che il vaccino verrà spedito nel nostro Paese subito dopo l’approvazione dell’Aifa, ma «visto che partirà dal Belgio in due ore potrà essere in Italia».
WALTER RICCIARDI: “VACCINO COVID SARÀ SICURO”
A proposito dei dubbi legati all’accelerazione della ricerca, Walter Ricciardi ha ribadito che il vaccino Covid sarà certamente sicuro dopo essere stato approvato dall’Fda e dall’Ema e «sulla base delle nostre conoscenze tutti coloro che hanno fragilità o rappresentano un pericolo per gli altri dovranno vaccinarsi». L’esperto ha rimarcato l’importanza di una copertura massiccia, non escludendo l’obbligo di vaccinazione per alcune categorie.
Per quanto riguarda l’immunità di gregge, Walter Ricciardi ha sottolineato che ci vorranno molti mesi: «Se ci organizziamo bene direi entro la fine del prossimo anno». Poi la denuncia: «Decisioni costantemente in ritardo. Il lockdown doveva essere fatto nelle città metropolitane a inizio ottobre, ma se non lo facciamo adesso che siamo il Paese con il record europeo dei morti quando lo facciamo? Chiude l’Olanda, che ha la metà dei nostri morti, la Germania, che ne ha un terzo, non capisco questa esitazione. Se non prendessimo misure adeguate saremmo destinati a una tragedia nazionale».