Gianna Nannini ospite della finale di The Voice Senior presenta l’ultimo singolo “L’aria sta finendo”, estratto dal suo ultimo album di inediti “La differenza”. Un disco pubblicato lo scorso novembre 2019 in cui la rocker senese canta l’amore, ma attenzione non quello sdolcinato. “E’ un amore incazzato, sono conflitti d’amore” – ha dichiarato la cantante in una intervista rilasciata a spettacolomusicaesport.it precisando – “nelle mie canzoni ho una visione che mi permette di guardare oltre al piccolo problema che può esserci in una relazione. Non penso mai a una persona in particolare quando scrivo, parlo d’amore con la “a” maiuscola”. In questo disco ho cercato di raccontare la mia verità”.
Una produzione discografica importante che ha visto la Nannini lavorare nei Blackbird Studio di John McBride a Nashville, nel Tennessee in America. Una scelta non voluta, ma nata dall’istinto come ha specificato proprio la cantante di “America”: “mi sono lasciata guidare dall’istinto e sono partita per Nashville su consiglio di David Stewart. Ero consapevole della scelta radicale che stavo facendo. Queste canzoni richiedevano un tipo di suono differente e nel Tennessee ho trovato musica nuova”. L’album, infatti, è stato interamente registrato in presa diretta, una scelta che ha visto la Nannini entusiasta: “ho cantato meglio, mi sono sentita piu’ a mio agio, proprio come quando sto sul palco. A Nashville nei locali ci sono tanti bravi artisti, senza contratto, che suonano molto bene”.
Gianna Nannini: “c’è il rischio di perdere le culture popolari”
Gianna Nannini lo scorso 27 novembre 2020 ha partecipato al World Protection Forum, nato da un’iniziativa di Kelony First Risk-Rating Agency, prendendo una chiara e decisa posizione. “Bisogna assolutamente rivalutare e promuovere la lingua italiana, questo vuol dire che bisogna cantare in italiano, ed è importante perché la lingua italiana è da proteggere, un po’ come è stato fatto in Francia con la legge Toubon, valorizzando la propria lingua oggi i francesi sono molto più attenti ai contenuti nella loro nazione” – ha precisato la rocker senese che ha aggiunto – “bisogna invertire i parametri e dare precedenza alle nostre produzioni in italiano e alle tipicità dei linguaggi che solo la musica italiana possiede perché c’è un’articolata territorialità. È un patrimonio e non bisogna disperderlo e neanche dimenticarlo”.
Per la Nannini, infatti, è fondamentale che non si perda l’interessa verso le culture popolari affinché tutto ciò non vada perso: “il rischio è che tutta questa cultura popolare di nostra origine si disperda, perché è molto diversa, però è rimasta un po’, nei ristoranti per esempio. Nessuno oggi prende un mandolino, una fisarmonica, perché sembra una cosa un po’ antica. L’Italia è sicuramente un panorama bio-diverso che abbiamo solo noi. Noi abbiamo tanti modi di fare musica, un esempio è la Taranta”. Sul finale l’artista ha concluso il suo intervento dicendo: “bisogna prendere assolutamente una posizione, una posizione governativa, non si può stare qui solo a lamentarsi, bisogna creare questa possibilità come hanno fatto anche in altri paesi d’Europa perché il rischio è di perdere questo patrimonio culturale, che è un patrimonio dell’umanità, come la voce”.