Giovanni Antonacci segue le orme di papà Biagio e del nonno Gianni Morandi e si dà alla musica. «Non è facile con un’eredità così, ma ho questa passione. Purtroppo o per fortuna devo sfogarmi anch’io, quindi canto», ha dichiarato il giovane ai microfoni de “Il Filo Rosso”, il programma di Rai 2 condotto da Paola Perego. Quando si tratta di fare una scelta tra lo stile del padre e quello del nonno, preferisce non esprimersi per il bene della quiete familiare. «Non posso dire chi sia il mio preferito sennò è un casino, ma sono tutti e due i più grandi». Di sicuro Giovanni Antonacci sembra aver ereditato qualcosa da entrambi, in particolare da nonno Gianni Morandi.
«Da nonno ho preso la solarità e la passione calcistica per la squadra del Bologna, con lui abbiamo un rapporto come quello di due amici». Ma i gusti musicali sono molto diversi, anche se Giovanni Antonacci ascolta molte canzoni del nonno. «Ascolto quelle di nicchia, le famose le ho già sentite troppe volte».
GIOVANNI ANTONACCI TRA PAPÀ BIAGIO E NONNO GIANNI MORANDI
Il suo pop, rispetto a quello di Biagio Antonacci e Gianni Morandi, è urban e moderno. Ma dietro la musica di Giovanni Antonacci c’è la grande tradizione familiare, quella di due grandi artisti della musica italiana. «Se la gente la ama così tanto… mi interessa solo quello, che la gente gli voglia bene», ha spiegato a Paola Perego nell’intervista rilasciata a “Il Filo Rosso”. Il giovane ha anche chiarito che non intende sfruttare la “fama” della sua famiglia, anzi sta provando a trovare una strada indipendente rispetto al background familiare. «Non vogliono mettermi paletti o spingermi oltre: ho capito che bisogna sempre lavorare senza aspettarsi niente».
Avere un nonno come Gianni Morandi senza dubbio però può essere utile. Infatti, Giovanni Antonacci quando l’anno scorso ha sostenuto la maturità ha presentato una tesina sulla musica degli anni ’60: «Per far bella figura ho usato la carta nonno, in particolare C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones».