La Gran Bretagna lascia l’Unione europea e il programma Erasmus. Lo ha annunciato il capo negoziatore Brexit dell’Ue, Michel Barnier, durante la conferenza stampa indetta dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. «Il governo britannico ha deciso di non partecipare al programma di scambio Erasmus», ha dichiarato. Le ricadute per gli studenti europei dall’anno prossimo sono importanti. Dovranno infatti chiedere il visto, inoltre le rette universitarie raddoppieranno. A tal proposito, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, potranno arrivare fino a 30mila euro l’anno, in quanto saranno portate in linea con quanto pagano già gli studenti extra europei.
Invece per gli studenti che sono già in Gran Bretagna per studio entro il 31 dicembre non cambierà nulla. Il programma di scambio Erasmus, istituito nel 1987, offre agli studenti europei la possibilità di studiare o lavorare all’estero. Circa 17mila studenti britannici vi partecipano ogni anno, mentre sono almeno 4mila gli istituti europei iscritti.
BREXIT, UK LASCIA ANCHE PROGRAMMA ERASMUS
Se sull’accordo post Brexit con l’Unione europea i media britannici usano toni trionfalistici, lo stesso non si può dire dell’Erasmus. Molti osservatori hanno infatti giudicato questa scelta del governo britannico poco saggia, in quanto il programma di scambio Erasmus fornisce ai suoi partecipanti un’opportunità di crescita culturale all’interno dell’Europa che è molto importante. Peraltro, lo è anche dal punto di vista economico. Secondo quanto riportato da The Independent, il programma Erasmus per la Gran Bretagna vale circa 243 milioni di sterline all’anno. Nel 2017, ad esempio, su 17mila studenti britannici che hanno partecipato al programma, ben 31mila circa sono arrivati nel Regno Unito da altri Paesi dell’Unione europea per partecipare al programma. Ma comunque non parliamo dell’unico Paese che non fa parte dell’Ue che non partecipa al programma Erasmus: ci sono anche Islanda, Turchia, Norvegia e Serbia.