Dopo un’intera giornata di polemiche sorte su social (e non solo) per la disparità di dosi di vaccino Pfizer tra Italia e Germania, arriva la “precisazione” del Ministero della Salute in forma di nota stampa: «come illustrato nel Piano Strategico Vaccinazione Covid-19», scrivono i tecnici del Ministro Speranza, «i contratti con le aziende produttrici dei vaccini sono stipulati direttamente dalla Commissione Europea per conto di tutti i Paesi membri Ue». In questo senso, chiariscono ancora dal Ministero, «ogni Paese riceve la quota percentuale spettante di dosi in proporzione alla popolazione secondo le stime Eurostat».
In pratica viene confermata la risposta del commissario Arcuri al Corriere della Sera, anche se il “qui pro quo” si è generato nel momento in cui il n.1 di Invitalia ha dato la “risposta” sulla proporzione confondendo dosi totali e dosi invece iniziali per il Vaccine Day (come invece chiedeva la giornalista del CorSera, ndr). Chiosa ancora il Ministero della Salute, «all’Italia è destinato il 13,46% di ogni fornitura, questo equivale a 29.92 milioni di dosi dal contratto con Pfizer-Biontech, di cui 8,749 milioni nel primo trimestre. La consegna della prima delle forniture da 470mila dosi settimanali è programmata per la settimana che inizia domani, 28 dicembre». Molto più dura la viceministra della Salute Sandra Zampa nel suo commento sui social: «Per il Vaccino-day la Germania ha avuto 11 mila dosi. Le 150mila su cui i Calimero del nostro paese hanno scritto fiumi di parole, fanno parte delle forniture successive che da noi arrivano dal 28 dicembre, domani ne avremo 470mila a settimana».
ARCURI “202 MLN DI DOSI IN 18 MESI”
“Oggi è una bella giornata, ci siamo emozionati a vedere i primi italiani che potevano farsi il vaccino e abbiamo visto il primo spiraglio di luce dopo una notte molto lunga”, ha spiegato Arcuri intervenuto in studio a Domenica In per commentare l’avvio della campagna di vaccinazioni. “Finalmente il vaccino c’è ma bisogna essere ancora cauti”, ha aggiunto. L’Italia avrà 202 milioni di dosi: “arriveranno in 18 mesi ma abbiamo un programma per il quale pensiamo entro l’autunno di poter vaccinare tutti gli italiani che lo vorranno”, ha precisato il commissario Arcuri.
Anche Arcuri ha ammesso di essersi molto emozionato oggi: “Ho vissuto questi mesi nel cuore di questa notte”. Poco prima a parlare in collegamento è stata la dottoressa Maria Rosaria Capobianchi, che ha raccontato come si sente dopo la prima vaccinazione. “Sto benissimo, non ho nemmeno motivo di preoccuparmi di un eventuale malore”, ha spiegato il direttore del laboratorio di virologia dell’Istituto Spallanzani da dove tutto è partito. “Speriamo che questa sia una luce e una speranza, ci crediamo con tutto il cuore”, ha aggiunto. Arcuri l’ha definita una grande donna. “E’ bello che per un giorno abbiamo azzerato le polemiche”, ha aggiunto Arcuri, “oggi è davvero il primo spiraglio di luce”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ARCURI, VACCINO E PRIME POLEMICHE
«Cominceremo a vaccinare medici, infermieri, personale sanitario, ospiti nelle Rsa. L’obiettivo è che con il vaccino gli ospedali tornino ad essere luoghi sicuri ed anche evitare quei focolai che hanno afflitto le residenze per gli anziani. Ci vorranno mesi, ma ce la faremo», lo ha spiegato stamattina il commissario all’emergenza Covid Domenico Arcuri, uscendo dall’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma dopo le prime vaccinazioni in assoluto in Italia in questo “Vaccine Day” europeo con le prime 9.750 dosi destinate al nostro Paese. Non sono però poche le polemiche in queste ore per un’altra dichiarazione del commissario nominato dal Governo Conte-2 per gestire anche il piano vaccini Covid-19 in tutto il 2021: nell’intervista al “Corriere della Sera” Arcuri prova a rispondere alla domanda di Monica Guerzoni per spiegare come mai in Germania le dosi arrivate di vaccino Pfizer sono 150mila e in Italia “solo” 9.750, «Il numero di dosi simboliche per partire tutti assieme il 27 dicembre è proporzionale alla popolazione, la Germania dalla Ue ha avuto le stesse dosi o poco più».
VACCINI E DOSI, I CONTI NON TORNANO
Ad essere poi ancora più precisi, bisogna riportare come prima dell’Italia vengono diversi altri Paesi che hanno acquistato il primo “stock” di vaccini anti-Covid in quantità nettamente maggiore alla nostra: Spagna 350mila dosi, Svizzera 107mila, Danimarca 40mila, Ungheria 35mila, Svezia e Norvegia 10mila. La spiegazione della “popolazione” data da Arcuri non sembra reggere al confronto con i numeri, come evidenzia il membro Bce ed economista Lorenzo Bini Smaghi «Non sapevo la Germania avesse 16 x la popolazione dell’Italia!!». A voler seguire la risposta del commissario, bisognerebbe concludere che la Germania abbia quasi gli stessi abitanti dell’India (ovvero circa 900milioni, non gli 82 milioni di tedeschi attualmente viventi). Secondo la “frecciata velenosa” del quotidiano “Il Tempo” vi sono tre opzioni per “spiegare” la tesi di Arcuri: «non conosce la matematica, o non conosce la geografia. Però potremmo suggerirne una terza: Arcuri come sempre non ha fatto il suo mestiere, e l’Italia non ha abbastanza frigoriferi per tenere in sicuro a -70 o -80 gradi il vaccino Pfizer».