Sta facendo discutere il caso del prete di Lungro, comune calabrese in provincia di Cosenza, che ha fatto bere i fedeli dallo stesso calice durante l’eucarestia, poi scopertosi positivo al covid-19. Una notizia che ha fatto in breve tempo il giro del web e che è stata ripresa anche da IlFattoquotidiano e da molti altri giornali nazionali. Immediata la reazione da parte delle autorità e delle istituzioni, con Giuseppe Santoianni, il primo cittadino di Lungro, che ha fatto chiudere la cattedrale cittadina dedicata a San Nicola di Mira, mentre le autorità sanitarie stanno cercando di risalire ai fedeli che hanno partecipato alla cerimonia religiosa e che potrebbero quindi essere stati contagiati dal covid.
Nella chiesa in questione è vietato fino a nuovo ordine svolgere qualsiasi tipo di funzione religiosa dopo la segnalazione da parte dell’Asp. Non è comunque ben chiaro a quando risalga la messa incriminata, ma si sa che la comunicazione sulla scrivania del sindaco di Lungo sia giunta il giorno della vigilia di Natale, lo scorso 24 dicembre.
PRETE POSITIVO AL COVID A LUNGRO: INDAGINI IN CORSO
La cosa certa è che durante la messa il sacerdote di Lungro, originario del Libano, non fosse a conoscenza di essere positivo al covid, celebrando quindi la cerimonia attraverso il rito greco, che consente appunto ai fedeli che vi partecipano di bere tutti dallo stesso calice al momento dell’eucarestia. Decine i fedeli che, mascherina ovviamente abbassata, si sono avvicinate al calice per bere, dallo stesso bicchiere, il corpo di Cristo, e di conseguenza potrebbe essere scoppiato un vero e proprio focolaio. Al momento il prete risultato poi positivo al covid-19 è stato sottoposto alla quarantena fiduciaria, e anche il confratello che ha preso parte con lui alla messa. Ovviamente i due dovranno anche rispondere del fatto che non hanno fatto rispettare le regole anti-covid ai propri fedeli. Il video di quanto accaduto è stato ripreso e pubblicato sui social e per visionarlo potete cliccare su questo link.