La Fondazione Meeting per l’Amicizia fra i popoli ha presentato stamane la nuova locandina e manifesto del prossimo Meeting di Rimini 2021, che si terrà tra il 20 e il 25 agosto col titolo “Il coraggio di dire «io»”. Un’immagine immediata, chiara, che vada subito al “punto” invitando il pubblico – si spera con rinnovata presenza, Covid-19 permettendo – a partecipare all’edizione numero 42 del Meeting, la prima dopo la “Special Edition 2020” in piena pandemia mondiale. «Essenzialità, semplicità e sintesi. Questi i tratti caratterizzanti del manifesto dell’edizione 2021 del Meeting», spiegano nel lancio del nuovo manifesto, ribadendo l’invito a «riscoprire la consistenza e la grandezza della propria vita perché attraverso responsabilità, dialogo e creatività diventi sempre più piena e feconda».
Tra le principali novità del prossimo Meeting 2021 sarà il ritorno in Fiera Nuova di Rimini con l’afflusso del pubblico nel rigoroso rispetto delle norme per la prevenzione Covid. Verrà però potenziata l’infrastruttura digitale che ha permesso alla Special Edition 2020 di raggiungesse circa 3 milioni di persone collegate online sul sito, l’app, il canale YouTube e le emittenti televisive dei media partner SkyTg e Avvenire, e di altre testate, da Corriere Tv a Tv2000.
IL MANIFESTO DEL MEETING 2021
Verrà riprospettata l’app Meeting di Rimini e lo stesso sito online subirà un profondo restyling: grandi manovre insomma in vista della nuova edizione della “rinascita”, culturale, sociale e umana del Paese. Il ritorno delle tante mostre, la conferma degli eventi tra convegni, spettacoli e sport per ragazzi ma anche un Meeting che «farà tesoro dell’anno “speciale” 2020 per riproporsi in versione sia fisica sia digitale».
Con la nuova locandina della kermesse di Rimini, è stata pubblicata la presentazione del Presidente della Fondazione Meeting Bernhard Scholz che si sofferma sul nuovo titolo e tema scelti: «Che l’edizione speciale del Meeting abbia potuto essere in questo anno così drammatico un segno di speranza è stata una sorpresa che ci ha riempito di gratitudine: non era programmabile che così tante persone invitassero amici, conoscenti e sconosciuti a partecipare – in piccoli gruppi o in piazze organizzate nelle città – alle testimonianze e alle riflessioni, agli spettacoli e alle mostre che il Meeting voleva offrire, perché il bene e la bellezza potessero aprire nuovi orizzonti in un mondo che rischiava di chiudersi e di offuscarsi». In merito al titolo, Scholz aggiunge «“Il coraggio di dire ‘io’”. Sono parole tratte dal diario del filosofo danese Søren Kierkegaard, che in quelle pagine riflette sull’incapacità diffusa di esprimere in modo personale le proprie convinzioni più profonde e la difficoltà di condividerle, che finisce per lasciare spazio ad una specie di indifferenza generale rispetto alle domande più importanti e più decisive per la vita di ognuno».
È però nel segno dell’insegnamento di Don Luigi Giussani che si possono “rileggere” e attualizzare le parole di Kierkegaard: «l’urgenza di cercare una consistenza del proprio “io” per poter trovare un compimento della propria vita, una risposta al proprio desiderio di felicità, di bellezza, di giustizia. Per poter rendere la propria vita utile per tutti». Il coraggio di dire “io”, conclude Scholz, è la radice di una vita culturale «ricca e profonda, è la radice di una società civile in grado di ridare vigore ai corpi intermedi come forma di una condivisione libera e responsabile – unica alternativa ad una massa di individui senza personalità, governati da un potere sempre più personalistico».
Qui il duplice formato scaricabile della nuova locandina Meeting: verticale e orizzontale.