Mai come in questo inizio d’anno si sente il bisogno di dare uno sguardo al futuro, in cerca di segnali positivi. La pandemia, di cui peraltro non si vede una conclusione prossima nonostante le speranze riposte nei vaccini, sarà seguita da una crisi economica di dimensioni “bibliche”, come scrisse Mario Draghi lo scorso mese di marzo, all’inizio del primo lockdown. Anche le risorse messe in campo da Europa e Usa, senza precedenti per l’entità, vanno oculatamente utilizzate, altrimenti si rischia di disperderle, come innumerevoli rivoli d’acqua in un deserto. Qui, secondo me, si tocca il problema maggiore: non si tratta soltanto di una questione amministrativa, di disporre di un’efficiente infrastruttura pubblica – che rimane comunque indispensabile soprattutto in Italia – ma di suscitare e stimolare progetti; in breve, ci vuole un’idea. Magari pazza, incredibile, ma senza un’idea non si riuscirà a costruire nulla di significativo.
Questo ho pensato leggendo un’intervista riportata dalla stampa italiana qualche settimana fa a Elon Musk, fondatore di Tesla, Space X e non solo.
L’imprenditore visionario vuole portare l’umanità su Marte, perché la Terra non basta più: “Penso sia importante che l’umanità evolva in una civiltà spaziale, in una specie multi-planetaria. […]. Si tratta di vivere in tutto il sistema solare e di raggiungere altri sistemi di stelle. A confronto della prospettiva di restare sempre sulla terra finché non verrà annientata è un futuro esaltante”.
In queste parole, si potranno vedere solo le fantasie di un visionario su cui non vale la pena insistere, tanto più in un momento di grave crisi, dove è necessario – qualcuno dice – mobilitare le risorse verso settori più tradizionali, in grado di assicurare un maggiore coinvolgimento sociale e produttivo (ad esempio, piani di investimenti pubblici in infrastrutture, di cui c’è senz’altro un grande bisogno). Ma perché non puntare anche su idee fuori scala, per così dire, su nuove frontiere?
Ogni idea veramente grande, in fondo, non si limita a prolungare, sia pure in modo geniale ed efficace, il passato, ma crea discontinuità. Naturalmente ciò comporta sempre una buona dose di rischio, potendosi risolvere in una bufala, ma quando sono nati PayPal, Tesla, Space X, chi poteva immaginarne il successo e la potenza trainante per altre esperienze simili, che oggi sono considerate normali? Quante persone hanno prestato la propria attività, messo a frutto il proprio ingegno, affinato competenze, in altri termini hanno trovato lavoro? La tesi di non scommettere sul nuovo perché troppo rischioso potrebbe rivelarsi fatale in un mondo costretto a voltare pagina su molti versanti.
Come accennato nell’intervista, l’amministratore delegato della Volkswagen ha detto che Tesla potrebbe acquisirne il controllo. Sicuramente è stata una battuta, di tono scherzoso, ma trovo interessante che un campione dell’economia tradizionale, benché aperto all’innovazione, si sbilanci verso un simile riconoscimento.
L’idea-forza polarizza tutte le energie, fino a dormire in ufficio, in una sala riunioni, perché “quando il lavoro è intenso preferisco dormire in ufficio” e a vendere le proprietà: “Ci vorranno enormi risorse per costruire una città su Marte. Voglio essere in grado di contribuire il più possibile “. Vi è quasi una nuova “povertà” nella seconda persona più ricca del mondo, segno della sincerità di chi crede in qualcosa e a dimostrazione che la povertà può non significare esclusivamente non avere cibo, o mezzi di sostentamento: “ho bisogno di una casa solo quando ci sono i miei figli. In questo caso ne affitto una. Tutto quello che desidero possedere sono le azioni di Tesla e Space X. Se falliscono, anch’io personalmente fallisco”.
Questo ci porta al secondo tratto che caratterizza l’idea, la sua vitalità interna, così ricca da essere quasi impossibile arginarla: “si tratta di sentire la vita. Le esperienze sensibili che ha da offrire. Non bisogna lasciarsi condizionare troppo dal freddo calcolo della corteccia, la corteccia cerebrale. Dobbiamo sentire la vita direttamente nel sistema limbico: cosa dice il cuore? È davvero importante. E poi prendersi un momento per apprezzare le tante cose belle della vita”.
Sinceramente non vedo una migliore sintesi, né un migliore augurio per una vera ricostruzione.