In un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo sono tanti i giovani che per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori stanno rinunciando a pagare le tasse universitarie. Si tratta in verità, come riportato dal portale Orizzonte Scuola, non solo di un dovere morale, ma anche di un vero e proprio obbligo. Molti esperti sono concordi nel dire che senza il pagamento delle tasse universitarie sarebbe concreto il rischio per gli atenei di venire meno alla propria capacità di funzione pubblica, quella che fa sì che il diritto allo studio dopo i licei venga offerto alla collettività a condizioni certamente più favorevoli rispetto a quelle di un’università privata sul modello anglosassone. In linea generale le condizioni per non pagare le tasse sono legate al reddito di famiglia e ai meriti scolastici. Un decreto del Miur nel 2020 in materia tasse universitarie ha implementato ad esempio la fascia della no tax area fino a 20.000 euro; dai 20mila ai 30mila euro di reddito annuo sono previste invece riduzioni dall’80% al 10%.
TASSE UNIVERSITARIE: CARRIERA ACCADEMICA A RISCHIO SE NON SI PAGANO
Per quanto riguarda le esenzioni dal pagamento delle tasse universitarie legate ai meriti scolastici, chi ottiene il diploma di scuola superiore con il massimo dei voti (100/100) è esentato dal versamento delle tasse al primo anno di iscrizione. Per continuare a ricevere lo stesso trattamento è necessario raggiungere i 10 crediti formativi al secondo anno e i 25 al terzo. Sono esentati anche gli studenti invalidi per almeno il 66%, ma la lista delle esenzioni è lunga e spesso varia da università ad università. Cosa succede però a coloro che non pagano le tasse universitarie? Innanzitutto si va incontro a sanzioni, anche pesanti, e interessi sulle rette da pagare. Oltre alla messa in mora, cui si aggiunge l’affanno dei solleciti di pagamento, la conseguenza più grave è il blocco della carriera di studio. La cosiddetta indennità di mora, come spiegato da Orizzonte Scuola, è una maggiorazione economica che l’Ateneo applica sul rateo della tassa non pagata in maniera proporzionale ai giorni di ritardo del pagamento. Questo fa sì che ogni giorno senza pagare la tassa universitaria corrisponda ad un aumento della stessa, fino a quando anche questa arriva a scadenza e può scattare il blocco della carriera accademica. Questo significa che allo studente non viene consentito di dare esami, prenotare appelli e via dicendo: si perde così la possibilità di laurearsi.