Non manca un richiamo alle istituzioni da parte di Sergio Mattarella nel tradizionale discorso di fine anno. «Il piano europeo per la ripresa, e la sua declinazione nazionale – che deve essere concreta, efficace, rigorosa, senza disperdere risorse – possono permetterci di superare fragilità strutturali che hanno impedito all’Italia di crescere come avrebbe potuto». In questa fase il Capo dello Stato sembra rivolgersi proprio alla classe politica. «Cambiamo ciò che va cambiato, rimettendoci coraggiosamente in gioco. Lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo alle giovani generazioni. Ognuno faccia la propria parte». Il nuovo anno per il Presidente della Repubblica deve essere quello della sconfitta del coronavirus e il primo della ripresa. «La fiducia di cui abbiamo bisogno si costruisce così: tenendo connesse le responsabilità delle istituzioni con i sentimenti delle persone». Visto che la pandemia Covid ha evidenziato limiti e ritardi, ora bisogna reagire. «Si poteva fare di più e meglio? Probabilmente sì, come sempre. Ma non va ignorato neppure quanto di positivo è stato realizzato e ha consentito la tenuta del Paese grazie all’impegno dispiegato da tante parti».
Ora però bisogna lavorare per il futuro. Qui il nuovo richiamo di Mattarella nel messaggio di fine anno: «Non sono ammesse distrazioni. Non si deve perdere tempo. Non vanno sprecate energie e opportunità per inseguire illusori vantaggi di parte». Questo è ciò che gli italiani si attendono. Bisogna quindi ritrovare unità morale e civile. «Non si tratta di annullare le diversità di idee, di ruoli, di interessi ma di realizzare quella convergenza di fondo che ha permesso al nostro Paese di superare momenti storici di grande, talvolta drammatica, difficoltà». C’è spazio per il ringraziamento a Papa Francesco «per il suo magistero e per l’affetto che trasmette al popolo italiano, facendosi testimone di speranza e di giustizia». Non può mancare quello agli italiani, per i «sacrifici fatti in questi mesi con senso di responsabilità. E vorrei sottolineare l’importanza di mantenere le precauzioni raccomandate fintanto che la campagna vaccinale non avrà definitivamente sconfitto la pandemia». Infine, ricorda che «quello che inizia sarà il mio ultimo anno come Presidente della Repubblica». La ripartenza sarà centrale nel suo mandato nella consapevolezza di avere le risorse per farcela. (agg. di Silvana Palazzo)
MATTARELLA, DISCORSO DI FINE ANNO: “RINASCITA DA VACCINO E PIANO UE”
Il messaggio di fine anno di Sergio Mattarella è anche denso di speranza. Nel discorso, infatti, il Capo dello Stato parla dei segnali importanti che ci incoraggiano a guardare avanti con fiducia. «Nella prima fase, quando ancora erano pochi gli strumenti a disposizione per contrastare il virus, la reazione alla pandemia si è fondata anzitutto sul senso di comunità». Ora invece le strategie sono più complesse. E qui il riferimento è al vaccino anti Covid e al Recovery Fund. «Mai un vaccino è stato realizzato in così poco tempo. Mai l’Unione europea si è assunta un compito così rilevante per i propri cittadini». Quindi l’appello alla vaccinazione, rivolto anche agli operatori sanitari: «È una scelta di responsabilità, un dovere. Tanto più per chi opera a contatto con i malati e le persone più fragili».
Poi lo ha esteso a tutti: «Di fronte a una malattia così fortemente contagiosa, che provoca tante morti, è necessario tutelare la propria salute ed è doveroso proteggere quella degli altri, familiari, amici, colleghi. Io mi vaccinerò appena possibile, dopo le categorie che, essendo a rischio maggiore, debbono avere la precedenza». Nel nuovo anno ripartiamo dunque dalla scienza e dall’Europa. In quest’ultimo caso, Mattarella evidenzia i progressi: «Alla crisi finanziaria di un decennio or sono l’Europa rispose senza solidarietà e senza una visione chiara del proprio futuro. Gli interessi egoistici prevalsero. Vecchi canoni politici ed economici mostrarono tutta la loro inadeguatezza». Ora l’Ue con le sue scelte si poggia su basi nuove e vede l’Italia protagonista di questo cambiamento. (agg. di Silvana Palazzo)
MATTARELLA: “HO FATICATO A TROVARE PAROLE GIUSTE”
«Ho avvertito la difficoltà di trovare le parole adatte per esprimere a ciascuno di voi un pensiero augurale». Comincia così il discorso di fine anno di Sergio Mattarella dal Palazzo del Quirinale. Con un messaggio sincero e schietto, come è sempre stato il Capo dello Stato anche nei momenti più difficili. «La pandemia che stiamo affrontando mette a rischio le nostre esistenze, ferisce il nostro modo di vivere». Il Presidente della Repubblica sa bene che quel che vorremmo è tornare a quella realtà a cui ci eravamo abituati. «Aspiriamo a riappropriarci della nostra vita». Mattarella ha poi ripercorso l’anno, ricordando come la pandemia Covid ha travolto l’Italia. «Le immagini delle strade e delle piazze deserte. Le tante solitudini. Il pensiero straziante di chi moriva senza avere accanto i propri cari».
Poi è arrivata l’estate e ci siamo illusi che il peggio fosse passato, ma a settembre il coronavirus è tornato ad attaccarci. «Ancora dolore che si rinnova. Mentre continua l’impegno generoso di medici e operatori sanitari». Il mondo è stato colpito duramente dal Covid e l’Italia ha pagato un prezzo altissimo. «La pandemia ha scavato solchi profondi nelle nostre vite, nella nostra società. Ha acuito fragilità del passato. Ha aggravato vecchie diseguaglianze e ne ha generate di nuove». Mattarella nel discorso di fine ha ha fatto riferimento anche all’impatto sociale ed economico che ha avuto la pandemia. «Ha seminato un senso di smarrimento: pone in discussione prospettive di vita». (agg. di Silvana Palazzo)
MATTARELLA, RIFERIMENTO AL VACCINO
C’è grande attesa per il discorso di fine anno di Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato sicuramente dedicherà ampio spazio alla pandemia Covid e alle gravi conseguenze sanitarie ed economiche. Temi dolorosi, che sperava di archiviare prima di Natale. Una doppia crisi che comunque il Presidente della Repubblica ha seguito passo passo, partecipando alle sofferenze degli italiani, a cui si rivolgerà direttamente con il messaggio di stasera. Le sue riflessioni saranno probabilmente severe, anche riguardo il vaccino. Ma visto che il 2020 si sta chiudendo anche con le tensioni all’interno della maggioranza di governo, non è da escludere allora che Mattarella ne faccia cenno nell’appuntamento dal Quirinale. Il riferimento, se dovesse esserci da parte del Capo dello Stato, non sarebbe comunque esplicito, per non sovraccaricare di preoccupazioni gli italiani e perché spera ancora che la crisi di governo possa essere evitata. Infatti, in questi giorni, come riportato dal Corriere della Sera, ha visto e sentito i leader della maggioranza e avrebbe anche tratto alcune conclusioni. (agg. di Silvana Palazzo)
MATTARELLA, DISCORSO DI FINE ANNO IN TV
Come da tradizione a poche ore dal Capodanno, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a reti tv unificate e in diretta video streaming terrà il discorso di fine anno per augurare a tutti gli italiani un nuovo anno 2021 con la speranza possa essere davvero migliore dell’anno drammatico che ci lasciamo alle spalle. La pandemia da Covid-19 ha sconvolto le nostre vite nel funestato anno 2020, non solo a livello politico ed economico: è per questo che Il Capo dello Stato sta progettando, con un discorso scritto di suo pugno, un messaggio di Capodanno con “meno politica” (e meno riferimenti all’attuale situazione, pur se di crisi del Governo Conte-2 giunto ormai alla resa dei conti) e più riferimenti alla coesione del popolo. Un messaggio che punti sulla rinascita di un Paese colpito, tramortito e ancora fragilissimo per l’emergenza pandemica. Alle ore 20.30 su diretta tv a reti unificate, in diretta su Radio Rai1 e Rtl 102.5 e in video streaming sul canale YouTube del Quirinale, andrà in onda il nuovo messaggio di fine anno del Presidente Mattarella incentrato in gran parte sulla grande sfida di rinascita per la campagna vaccinale appena cominciata.
I POSSIBILI TEMI DEL MESSAGGIO DI MATTARELLA
Tra i possibili temi del Discorso di Mattarella riportati dai diversi retroscena di queste ultime ore, saranno appunto i vaccini anti-Covid e la possibilità di uscire nei prossimi mesi dalla dura e mortale morsa della pandemia: la fiducia nel vaccino che è in primis fiducia nella scienza, che in così poco tempo ha trovato soluzioni, «accettando senza riserve di immunizzarsi per se stessi e per non danneggiare gli altri», spiega il Messaggero riportando “fonti” del Colle. Come del reto ribadito spesso da Mattarella nei discorsi di questi ultimi mesi, occorre in prima battuta dedicare il nuovo anno alla memoria di chi non c’è più per quel tremendo Sars-Cov-2. Il Presidente della Repubblica potrebbe poi compiere un parallelo tra impegno e orgoglio nazionale di chi ha combattuto e combatte tutti i giorni in silenzio contro il coronavirus (il personale sanitario-sociale-scolastico che solo qualche mese fa un Paese intero definiva giustamente come “eroi del quotidiano”) e il pensiero a chi ha perso il lavoro e con la crisi pandemica è stato gettato nella “nuova povertà” dalla quale poter uscire solo con un 2021 di piena rinascita a 360 gradi. Solo qualche accenno alla crisi di Governo tra Renzi e Conte potrebbe avvenire, come sempre però in maniera indiretta e senza citare alcun protagonista della politica: un messaggio di unità e di coesione, con la possibilità – rileva il quirinalista del Corriere della Sera Marzio Breda – che l’alternativa ad un Conte-bis siano soltanto le urne. Dall’Italia all’Europa, il messaggio di Fine Anno del Capo dello Stato non potrà non citare l’impegno solidale europeo costituito dal Recovery Fund e Next Generation Eu, magari con l’urgente “monito”del Colle al Governo Conte affinché faccia presto a presentare un piano nazionale dettagliato e concreto, di qualità. Infine, nota Marco Conti sul Messaggero, «Cautela e richiamo al senso di responsabilità delle forze politiche anche perché, secondo Mattarella, in questa legislatura sono state già sperimentate tutte le formule possibili per assicurare al Paese un governo».
IL DISCORSO DELLO SCORSO ANNO
In 12 mesi è cambiato tutto, gli auguri di “speranza” per il 2020 si sono presto tramutati in un incubo: nel messaggio di fine anno 2019 del Presidente Mattarella non poteva essere ancora chiaro davanti cosa gli italiani e i cittadini del mondo avrebbero dovuto sopportare in questo 2020. La morte, la pandemia, i rischi per ogni contatto sociale, il cambiamento radicale di tutte le abitudini quotidiane, la perdita delle libertà fondamentali di movimento, spostamento, relazione e in alcuni casi anche del lavoro. E allora quel augurio finale di 12 mesi fa dal Quirinale – «La speranza consiste nella possibilità di avere sempre qualcosa da raggiungere: l’augurio è per voi, buon 2020» – potrebbe tornare in auge anche quest’anno. Speranza, fiducia e coraggio pur nella tempesta potrebbero essere “rinnovati” con ancora più forza per il 2021 che viene: lo scorso anno Mattarella illustrava alla nazione la foto dell’Italia vista dallo spazio dall’astronauta Luca Parmitano, «guardiamo l’Italia dal di fuori, come ci vedono dall’estero […] L’Italia vera è una sola, quella dell’altruismo e del dovere: l’altra non è autentica e non voglio neanche dirne la definizione. La nostra Italia è quella del sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini, morto sul posto di lavoro per salvare i suoi colleghi». Da ultimo, nel precedente messaggio di Capodanno Mattarella lanciava un monito ai partiti tutt’oggi ancora attualissimo: «la democrazia si rafforza se le istituzioni tengono viva una ragionevole speranza: serve una cultura della responsabilità, dai partiti alle imprese fino ai privati cittadini. Servono valori di responsabilità: è il più forte presidio di libertà su cui si fonda la Repubblica».