Le terapie intensive sono tornate sotto la soglia critica, ma attenzione ai prossimi tre mesi: questo il monito del professor Massimo Antonelli. Intervenuto ai microfoni de Il Fatto Quotidiano, il direttore dell’unità di Anestesia e rianimazione del Policlinico Gemelli di Roma ha spiegato che alcune zone presentano ancora delle criticità – parti di Veneto, Campania e Lazio – e lo stesso discorso è valido per l’Rt, in larga parte d’Italia sotto a 1, a differenza di quanto annotato in alcune regioni e in alcune città.
Massimo Antonelli ha spiegato che sarà assolutamente utile tornare a dividere l’Italia a colori a partire dal prossimo 7 gennaio: «Sì perché è necessario rispecchiare l’andamento epidemico a livello locale. Le faccio l’esempio della mia terapia intensiva: qualche settimana fa avevo 75 malati covid e 95 in totale. Ora siamo a 60. Un aspetto importante è che questi ricoveri sono molto lunghi, arrivano anche a sei settimane prima della dimissione o purtroppo del decesso».
MASSIMO ANTONELLI: “SCUOLA IN PRESENZA NON É RIMANDABILE”
Massimo Antonelli ha rimarcato che, con la ripartenza fissata il 7 gennaio, il timore di tutti è legato al rischio di problemi seri a febbraio e marzo, ma del resto è necessario riprendere le attività, in particolare la scuola in presenza: «Bisogna restituire ai nostri ragazzi la società e il percorso formativo, questo non è rimandabile. Spero che si creino attorno alla scuola le condizioni di sicurezza che servono, a cominciare dal trasporto pubblico».
Il membro del Comitato tecnico scientifico ha messo in risalto che sarà necessario prestare attenzione ancora per diverso tempo, nonostante l’avvio della campagna vaccinale. A proposito di vaccini, Massimo Antonelli ha evidenziato: «Non riesco ancora a capire come si possa dare rilevanza mediatica a qualche cretino no-vax. Le obiezioni sono risibili e le reazioni allergiche riportate sono state in numero irrilevante e tutte in persone con serie allergie già note».