#IoStoConIvanFavalli: è questo l’hashtag che impazza da ore su Twitter, l’espressione della solidarietà che ha raggiunto Ivan Favalli, il titolare del resort di lusso di Padenghe sul Garda finito nel mirino per aver organizzato nel suo locale un veglione di Capodanno con decine di persone al netto delle restrizioni anti-Covid. A dare clamore mediatico alla vicenda era stata la denuncia di Selvaggia Lucarelli, che sui social aveva diffuso video e foto del veglione incriminato. Il gestore dal canto suo si era difeso: “Se ho sbagliato qualcosa, mi assumo le mie responsabilità. Non siamo delinquenti, quello che abbiamo guadagnato ieri serve per sopravvivere“. Favalli aveva dunque puntato il dito contro il governo, reo di non aiutare abbastanza i lavoratori dei settori in crisi come il suo: “Ci vengono date briciole come sostegno dallo Stato, siamo obbligati a studiarle tutte per rimanere in piedi ed evitare il fallimento. Abbiamo 200 persone che lavorano per questa azienda, mi sento responsabile anche per il loro reddito“.
IVAN FAVALLI, TITOLARE RESORT VEGLIONE CAPODANNO SUL GARDA
Favalli si era successivamente scusato: “Mi preme dichiarare le mie scuse per non essere stato in grado di gestire la situazione e il comportamento degli avventori nel migliore dei modi. Mi rendo conto di aver offeso chi ha sofferto per il Covid“. Favalli aveva infatti spiegato che quello andato in scena era un pranzo prolungatosi oltre l’orario consentito – in hotel in zona rossa si può pranzare ma non oltre le 18 – e di aver fatto fatica ad “imporsi con clienti che pagano tanto“. Sembrava tutto finito con una multa da 400 euro a testa per tutti e 126 gli ospiti della struttura. Oggi però si è diffusa la notizia che la Polizia locale ha disposto la sospensione per 5 giorni dell’attività per il resort di Padenghe sul Garda, nel Bresciano. Ivan Favalli ha così commentato: “Prenotazioni annullate e i clienti si stanno organizzando per tornare a casa“. Da qui è partita l’ondata di solidarietà di una fetta di utenti dei social. L’hashtag è stato cavalcato anche da Francesca Donato, europarlamentare della Lega, che ha così sintetizzato il pensiero dei sostenitori della protesta social: “A fronte di misure di lockdown protratte e prive di adeguate basi scientifiche, che stanno distruggendo l’economia nazionale senza prospettive d’uscita in vista, non si può condannare la disobbedienza di chi rivendica il diritto al lavoro. Per questo #iostoconIvanFavalli“.