Il direttore scientifico dell’istituto Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito, è stato stamane in collegamento con il programma di Rai Uno, Storie Italiane per parlare del vaccino anti-covid. Proprio presso l’ospedale capitolino si stanno eseguendo i “test” sul vaccino di AstraZeneca, quello realizzato in collaborazione fra Oxford e la Irbm di Pomezia, e che a breve dovrebbe ricevere l’approvazione da parte dell’Ema: “Il vaccino ha completato la fase 1 e ci accingiamo a pubblicare i risultati. Abbiamo bisogno di tanti vaccini ed è il motivo per cui tutto il mondo sta facendo il vaccino, non sappiamo cosa accadrà, se non entriamo nell’ottica di fare ricerca non riusciremo ad offrire tanti vaccini. Serve promuovere una ricerca, a breve saranno resi disponibili i risultati della fase 1 e quindi proseguiamo la fase di sviluppo”.
“Allo Spallanzani – ha proseguito il direttore Ippolito – il personale è costantemente vaccinato e contiamo di esaurire il personale a breve, inoltre vacciniamo anche altre strutture. Tutte gli operatori in prima linea che rischiano la vita ogni giorno devono avere priorità assoluta, dovremo stare attenti che non si scateni una guerra ai furbetti del vaccino, in questi giorni le richieste sono tante e non bisogna saltare il criterio di priorità; quando dico personale sanitario dico tutti quelli che lavorano all’interno dell’ospedale, sono persone che sono a rischio di esposizione”.
IPPOLITO, SPALLANZANI: “C’E’ UNA FAKENEWSDOMIA”
In merito alle prime persone da vaccinare Ippolito ha spiegato: “Ci saranno persone speciali che verranno considerate dal comitato per la vaccinazione, ma non tutti gli immunodepressi sono esposti allo stesso rischio, si faranno valutazioni caso per caso, le aziende sanitarie hanno le motivazioni di tutte le persone fragili, come ad esempio la regione Lazio, che ha fatto una magnifica analisi di quelli che sono i maggiori soggetti a rischio per fascia d’età, e tutte le regioni stanno costruendo liste di questo tipo. Comunque la vaccinazione – prosegue il direttore dello Spallanzani – non si risolve in pochi giorni, il vaccino è una macchina difficile e infernale, ci vuole logistica, organizzazione, sistema informativi che funzionano e poi sono totalmente d’accordo sullo smettere di diffondere notizie che generano altre fake news, c’è una ‘fakenewsdemia’, i vaccini sono sicuri ed efficaci come tutti i farmaci, ovvero non al 100%: quando prendiamo l’Aspirina se solo leggessimo il bugiardino non la prenderemmo, c’è sempre un rischio, che nel caso dei vaccini è assolutamente minimo rispetto al reale beneficio”.