Scatteranno domani 7 gennaio, i saldi in Puglia, Sicilia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Lombardia, quindi il calendario 2021 proseguirà con varie “aperture” fino alla fine del mese. Saldi invernali che restano una grande incognita a causa della crisi economica che imperversa causa covid, e per le varie restrizioni in atto. A riguardo il 10% dei consumatori ha dichiarato di avere un budget di circa 160 euro da spendere, in linea più o meno con lo scorso anno, mentre il 75% ha spiegato di non avere una cifra in mente, ma di essere comunque pronto a fare acquisti a seconda di eventuali occasioni. Per quanto riguarda invece le intenzioni d’acquisto, il 40% punta a portarsi a casa un paio di scarpe o dei capispalla, mentre scende al 37% il campione di chi è interessato alla maglieria, con il 27% che opta invece per camice, e il 21% per l’intimo. Infine borse e accessori, rispettivamente al 13 e 11%.
Non mancano comunque le proteste, come ad esempio quella della Confesercenti Puglia, con il presidente Benny Campobasso che ha spiegato: “I saldi molto probabilmente saranno un salto nel vuoto perché non si sa cosa accadrà dopo il 6 gennaio. Di quale colore sarà la nostra regione, se ci sarà consentito uscire, oltrepassare i confini comunali e regionali, considerato che buona parte del commercio di Bari si alimenta con i consumatori provenienti dalla provincia”. Ricordiamo che il 7 e 8 gennaio tutte le regioni saranno gialle, mentre il 9 e il 10 arancione. Quello che poi accadrà dall’11 in avanti dipenderà dal valore dell’Rt. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SALDI 2021, CALENDARIO: DOMANI AL VIA PIEMONTE E LOMBARDIA, VENDITE A RISCHIO FLOP
I Saldi 2021 sono a rischio flop. Lo rivelano le previsioni delle organizzazioni dei consumatori: le vendite potrebbero subire una flessione di circa il 20%, mentre il budget medio che le famiglie si dichiarano pronte a spendere si aggirerebbe sui 150 euro. Anche il sondaggio condotto da Confesercenti rivela uno scenario poco promettente: un italiano su due si dice interessato a fare acquisti, ma è incerto su quanti soldi spendere e c’è solo un 10% dei consumatori che dichiara di avere già stabilito la cifra stanziata per questi saldi: la media è di 165 euro a persona, un dato che non si discosta da quello dell’anno scorso. Più cupe le previsioni per Codacons, secondo cui le vendite si contrarranno in media del 20% con punte fino al 50% al sud Italia. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori prevede infine che non più del 24% delle famiglie effettuerà un acquisto nel periodo dei saldi, con un calo effettivo delle vendite del 18% e una spesa media per famiglia che si aggira intorno ai 147,50. (Aggiornamento Silvia Polvere)
SALDI 2021, IL CALENDARIO REGIONE PER REGIONE
Proseguono i saldi invernali 2021 fra mille difficoltà legate al covid. Dopo la partenza dello scorso 2 gennaio in Basilicata, Valle d’Aosta e Molise, ieri è toccata invece ad Abruzzo e Calabria. Oggi, 5 gennaio 2021, scattano i saldi in Sardegna e Campania, mentre dal prossimo 7 gennaio, subito dopo l’Epifania, saldi 2021 al via in Puglia, Sicilia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Lombardia. Il calendario 2021 proseguirà quindi fino al 30 gennaio con Emilia Romagna, Veneto e Toscana, le ultime regioni a far scattare gli sconti. La cosa certa è che per i commercianti non saranno saldi “ricchi”, e dopo la stima di un miliardo di euro di spesa in meno rispetto al 2020 da parte della Confcommercio, bisogna fare i conti anche con le molteplici incertezze legate ad eventuali nuove restrizioni in programma nei prossimi giorni, a cominciare dalla possibilità che il governo opti per un weekend, quello del 9-10 gennaio, completamente a zona rossa.
SALDI 2021, CALENDARIO: “CONFUSIONE E MANCATA PROGRAMMAZIONE”
«Questa continua confusione e mancata programmazione – dice a riguardo Luca Chiapella, presidente Confcommercio provincia di Cuneo, ai microfoni del quotidiano La Stampa – creano ulteriori danni a un comparto, anzi un’intera filiera profondamente colpita dall’emergenza. Un atteggiamento che vanifica gli sforzi dei nostri esercenti che hanno investito sulle normative. A loro si è chiesto di fare sacrifici per salvare il Natale e la vigilia hanno dovuto abbassare le saracinesche. Ora cominciano i saldi che sicuramente non metteranno i conti a posto, ma possono essere una boccata di ossigeno, e i negozi rischiano di chiudere nel primo fine settimana. Pur mettendo sempre la salute al primo posto, penso che ormai siamo arrivati a una totale mancanza di rispetto nei confronti di aziende che non si possono accendere e spegnere come un interruttore». Simile il pensiero di Giuliano Viglione, presidente Aca, che parla di vera e propria beffa: «L’eventualità del primo weekend di saldi con i negozi nuovamente chiusi suonerebbe come una vera beffa».