Ortofrutta, settore olivico-oleario, vitivinicolo e brassicolo. Sono questi i comparti indicati dal MoVimento 5 Stelle come i prossimi possibili destinatari delle misure di sostegno a favore delle filiere agroalimentari italiane previste dalla Legge di Bilancio 2021.
Dopo i vini sfusi Doc, Docg e Igt e il Fondo suinicolo, cui sono stati già stati destinati 10 milioni di euro ciascuno, questi sono insomma i comparti destinati con buona probabilità a beneficiare per primi delle future indicazioni di spesa da parte del Ministero delle Politiche Agricole, che per il sostegno dei settori più colpiti dalla crisi pandemica può contare su un fondo da 150 milioni di euro.
“È importante comprendere come spendere le risorse a disposizione – dichiara la deputata Chiara Gagnarli, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera -. Per questo, attraverso diversi ordini del giorno accolti dal Governo Conte, abbiamo indicato le priorità di intervento affinché si possa incidere in maniera determinante su quelle filiere che maggiormente hanno subìto il contraccolpo delle conseguenze economiche legate alla crisi pandemica da Covid-19 e che, magari, non hanno ancora ottenuto il sostegno necessario a fronteggiare questa drammatica situazione”.
L’attenzione è concentrata, in particolare, su quattro settori. “Innanzitutto l’ortofrutta – spiega Gagnarli -, che va sostenuta sia dal punto di vista della tutela e della promozione del prodotto sia attraverso il supporto economico alle imprese. Poi, il settore olivicolo-oleario, che necessita di una strategia di rilancio non più procrastinabile. Infine, ci sono due comparti che, con la chiusura del canale Ho.re.ca, hanno subìto ingenti perdite: il vitivinicolo e la birra artigianale. Ma va detto che anche lo stanziamento per il settore suinicolo rischia di non essere adeguato ed è, pertanto, necessario intervenire sostenendo attività di promozione nei confronti del consumatore finale, valorizzazione delle produzioni nazionali e adeguamento delle imprese alle nuove dinamiche di mercato e di commercializzazione”.
Azioni diversificate, insomma, che puntano però a un solo obiettivo: “Occorre creare – dice la deputata 5 Stelle – quel valore aggiunto in grado di rendere competitive e innovative le nostre imprese agroalimentari sui mercati internazionali”.