Spuntano nuovi dettagli sull’omicidio di Rosina Carsetti. Se ne parlerà oggi, venerdì 8 gennaio, alle 21.25, a “Quarto Grado”, su Rete4. Conducono in studio, Gianluigi Nuzzi con Alessandra Viero. Emergono nuovi dettagli sull’omicidio della donna di 78 anni residente a Montecassino (Macerata). Il 19 dicembre l’anziana si sarebbe rivolta al centro antiviolenza di Macerata che le avrebbe confermato un appuntamento per il 29 dicembre. Anche ai vicini e agli amici la signora Carsetti avrebbe raccontato di subire maltrattamenti in famiglia. Ieri mattina i familiari della vittima si sono recati nella caserma dei Carabinieri verso le 10:15, uscendone circa verso le 12:00. Con loro era presente l’avvocato Valentina Romagnoli. Di fronte alle domande degli inquirenti, gli indagati hanno tuttavia continuato ad avvalersi della facoltà di non rispondere. “Le indagini della procura stanno proseguendo, parallelamente alle nostre indagini difensive – ha spiegato l’avvocato – quando tutti avremo il quadro più chiaro della situazione valuteremo se rendere ulteriori dichiarazioni. I miei difesi sono stati molto dettagliati già la sera stessa, quindi abbiamo ritenuto che non fosse necessario aggiungere altro”.
Omicidio di Rosina Carsetti: la richiesta di aiuto al centro antiviolenza
La donna, di 78 anni, è stata trovata morta alla Vigilia di Natale nella sua villetta a Montecassiano, un piccolo comune a pochi chilometri da Macerata. Accusati dell’omicidio dell’anziana signora sono il marito Enrico Orazi, la figlia Arianna e il nipote Andrea Simonetti. Su di loro pende anche l’accusa di favoreggiamento, simulazione di reato e maltrattamenti in famiglia. La sera l’omicidio di Rosina Carsetti, i tre familiari hanno raccontato che un rapinatore avrebbe fatto irruzione all’interno della villetta legando Enrico e Arianna e uccidendo Rosina, per poi fuggire con i contanti rubati. A provarlo sarebbero dei segni di effrazione rinvenuti nell’abitazione. Una versione che è apparsa da subito poco convincente agli inquirenti, che hanno interrogato separatamente i tre familiari per 18 ore. Un particolare emerso due giorni dopo ha aggravato il quadro della situazione. La signora Rosina, cinque giorni prima di essere assassinata, si era rivolta al centro antiviolenza per chiedere aiuto. L’appuntamento le era stato fissato per il 29 dicembre, ma 5 giorni prima è stata assassinata. Ai vicini di casa e agli amici avrebbe anche raccontato delle angherie che negli ultimi tempi subiva da parte dei familiari, che l’avrebbero lasciata a dormire in cucina sul divano, le avrebbero impedito di usare l’acqua calda e le avrebbero lasciato solo 10 euro al giorno per le sue spese personali.