Non scende più la curva relativa all’epidemia di coronavirus, e la seconda ondata continua imperturbabile ormai dallo scorso mese di ottobre. Diversi gli esponenti del mondo della scienza ad esternare tale ‘tesi’, fra cui anche il dottor Agostino Miozzo, il coordinatore del Cts, il Comitato Tecnico Scientifico. Intervistato stamane dai microfoni di SkyTg24.it ha spiegato: “Siamo in piena pandemia, la curva si è stabilizzata non si sta abbassando come auspicheremmo. Il controllo del sistema sanitario sta reggendo: è in sofferenza in molte regioni del Paese, in sofferenza le terapie intensive, in sofferenza i reparti di accettazione, però diciamo che la macchina sta perfettamente tenendo”.
“Siamo molto preoccupati della potenziale evoluzione – ha proseguito Miozzo guardando al futuro prossimo – auspichiamo che verso la fine della prossima settimana si possano vedere gli effetti di quelle dolorose restrizioni che abbiamo imposto per il periodo di Natale. Dire che la situazione non è sotto controllo mi pare forte – aggiunge Miozzo, per poi ribadire – ma siamo in piena pandemia. I numeri al momento sono ancora molto alti, decisamente sopra la soglia del controllo inteso come controllo che vorremmo avere sull’andamento dei singoli focolai e dell’evoluzione della malattia”.
MIOZZO: “LA MIGLIOR SOLUZIONE E’ IL LOCKDOWN TOTALE MA NON POSSIAMO”
E in vista della prossima settimana potrebbero arrivare ulteriori misure restrittive: “La migliore soluzione per la malattia – sostiene Miozzo – sarebbe il lockdown totale, ma è ben evidente che noi non possiamo mettere il Paese in lockdown fino alla fine del percorso vaccinale e del raggiungimento dell’immunità di gregge. Dobbiamo convivere e per farlo dobbiamo consentirci delle aperture. Le aperture, purtroppo, fanno salire la curva”. In queste ultime settimane, a proposito di curva, si è notato un evidente divario fra regioni gialle e rosse: “Nelle regioni che hanno avuto periodi di restrizioni rosse – ha spiegato – la curva è declinata molto velocemente, nelle regioni che hanno avuto restrizioni gialle la curva non è declinata velocemente. Più si hanno restrizioni e più si controlla la malattia. Però dobbiamo convivere, perché il Paese non può morire”. Miozzo è sempre stato un sostenitore della riapertura della scuola, ma a riguardo spiega: “Non è necessario rischiare, bisogna fare delle cose con intelligenza. Comprendendo che siamo nel pieno di una pandemia, ci sono dei rischi cosiddetti accettabili: a scuola si può andare se le condizioni sono compatibili. La scuola non è esente da rischi ma si può convivere con il rischio. Dobbiamo valutare area per area se le condizioni esterne alla scuola sono state soddisfatte. Se non si entra nella logica del rischio accettabile la scuola resterà chiusa con la didattica a distanza fino a settembre–ottobre, quando l’immunità di gregge sarà raggiunta”.