E’ risultato essere positivo al coronavirus Federico D’Incà, ministro ai Rapporti con il Parlamento. Come riferito dall’agenzia Adnkronos, il 5 gennaio scorso lo stesso esponente dell’esecutivo si era sottoposto a tampone che era risultato appunto positivo. Si era trattato di un semplice controllo di routine a scopo precauzionale, e D’Incà non aveva alcun sintomo, ma il test ha dato comunque la positività dopo l’esito giunto nella giornata odierna. “Il ministro sta bene – fa sapere l’ufficio stampa dello stesso – non ha alcun sintomo, si atterrà scrupolosamente alle indicazioni dell’autorità sanitaria competente”.
Viene inoltre riferito che è scattata la quarantena fiduciaria del suo staff (con cui vi è stata una riunione breve nella giornata di ieri nel rispetto delle misure restrittive), mentre in merito a rapporti stretti con altri ministri e con il presidente del consiglio Giuseppe Conte, non dovrebbe esservi stato alcun contatto in quanto lunedì Federico D’Incà non ha partecipato al consiglio dei ministri in programma.
MINISTRO D’INCÀ HA IL COVID: LE SUE PAROLE AD AGORA’
Federico D’Incà, prima della positività al tampone, aveva fatto un po’ parlare di se per alcune sue esternazioni al programma Agorà, su Rai Tre. Durante la sua ospitata in collegamento delle ultime ore aveva spiegato: “Abbiamo affrontato la sfida al Coronavirus e l’abbiamo vinta, fino ad oggi”. E ancora: “La maggioranza è quella che fino ad oggi ci ha permesso di poter affrontare questa sfida nei confronti del Coronavirus e di vincerla, fino ad oggi. Adesso dobbiamo completare questa vittoria e portare finalmente il risultato… per uscire dalla pandemia”. Sui vaccini aveva aggiunto: “Bisogna correre sui vaccini. Abbiamo sempre la preoccupazione di cadere nella terza ondata. Il nostro impegno è quello di dare tutte le fiale alle Regioni. Per ora si registra una situazione a macchia di leopardo sulle vaccinazioni”. Infine, sulla crisi di governo aveva glissato: “In questo momento abbiamo bisogno di stabilità nel nostro Paese per portare avanti la lotta alla pandemia. Dobbiamo rispondere in maniera molto veloce alle sofferenze, non possiamo pensare a contrasti politici interni”.