L’andamento dell’epidemia Covid attuale certifica il fallimento del “sistema a colori” elaborato dal governo per evitare il lockdown? Ne è certo il professor Davide Bassi, docente di fisica ed ex rettore dell’Università di Trento. «I decisori politici reagiscono in maniera proporzionale al problema, ma la pandemia Covid non è lineare, quindi gli effetti non sono proporzionali alle cause», ha dichiarato a Sky Tg24. Di conseguenza, anche il lockdown, che viene considerato come misura estrema, va applicato al momento giusto. «Può essere molto efficace quando la circolazione non è molto alta, se è applicato a circolazione elevata deve essere lunghissimo, ma così massacra l’economia. Se però lasciamo crescere la circolazione, non avremo scelta perché non ce ne sono altre». Se la gente è confusa, non lo è da meno il governo per Bassi. «Il lockdown va fatto, non servono questi panicelli caldi. Un giorno siamo gialli, un giorno arancione. La gente è disorientata, è una cosa burocratica pesante e inutile, la gente non sa cosa fare. Servono informazioni sincere e chiare».
BASSI E IL SISTEMA DEL GOVERNO “UNA COSA SCANDALOSA…”
Nella sua dura analisi il professor Davide Bassi parte “smontando” il sistema messo a punto dal governo. «I dati su cui stiamo lavorando sono totalmente inaffidabili. Il numero dei tamponi è troppo basso, c’è un uso disinvolto dei tamponi antigienici». Ma a Sky Tg24 se la prende anche con le Regioni: «Alcune hanno smesso di confermarli con i molecolari, sottraendo alle statistiche anche il 60-70% dei contagi. Quindi risultano a basso contagio, pur avendo una circolazione altissima, confrontabile con quella del Veneto». Nessuno però le controlla. «Questa è una cosa scandalosa, perché Iss e Ministero della Salute sono a conoscenza di questo modo disinvolto di aggirare le norme e non hanno mai fatto nulla», ha aggiunto Bassi. La conclusione dell’ex rettore dell’Università di Trento è semplice e al tempo stesso drammatica: «Lavoriamo su dati inconsistenti, quando si fa qualche analisi ci si rende conto che certi comportamenti sono spiegabili assumendo che i dati non sono corrispondenti al vero».
“ISS E SPERANZA SANNO CHE REGIONI AGGIRANO SISTEMA”
Ma il professor Davide Bassi è sempre stato critico anche riguardo i parametri. E lo ribadisce anche nel corso del suo intervento a Sky Tg24. «È un sistema barocco, facilmente aggirabile. C’è un vizio di fondo: la troppa rilevanza data all’indice Rt, mentre si dà poca attenzione al livello di circolazione del virus. Ciò è esattamente l’opposto di ciò che fanno altri Paesi». Tornando ai parametri: «Alcuni sono palesemente inutili, altri palesemente incoerenti. In Trentino c’è, ad esempio, il livello basso di contagi ma quello più alto di occupazione degli ospedali. Questo vuol dire che il livello dei contagi comunicato all’Iss è un terzo di quello reale. Faccio questo esempio perché è un caso che conosco, ma ce ne sarebbero altri». Questo vuol dire per l’ex rettore dell’Università di Trento che mancano controlli di qualità sui parametri. «Questa è la critica più grossa che faccio all’Iss. Bisogna controllare la consistenza dei dati delle Regioni. Non si capisce perché non si fanno mai e si prendono per buoni tutti i dati che arrivano».
Un duro attacco che però, ad onor del vero, il professor Davide Bassi aveva fatto anche l’11 dicembre scorso. «Molte Regioni, seguendo la strada tracciata dal Trentino fin dall’inizio di novembre, comunicano solo i positivi molecolari e si guardano bene dal confermare con tampone molecolare i positivi antigenici. Queste persone fanno il tampone molecolare solo dopo 10-15 giorni. La maggior parte di loro, nel frattempo, è tornata negativa e così sfugge alle statistiche», scrisse in una lettera al Gazzettino. E spiegò: «In questo modo il Trentino ha fatto sparire oltre la metà dei nuovi positivi trovati a novembre. Il Ministero della Salute e l’Istituto superiore di Sanità sono informati del fatto, ma fanno finta di niente».