Non vi sono certezze in merito al fatto che il vaccino non trasmetta il virus ai soggetti che lo ricevono. Lo ha spiegato quest’oggi il project director della ReiThera, l’azienda tutta italiana che sta realizzando un vaccino anti covid in collaborazione con l’istituto Spallanzani di Roma. “Sulla trasmissione del virus in soggetti che hanno neutralizzato il virus e bloccato la malattia non ne abbiamo – le parole di Marco Soriani – escludere a livello scientifico – ha aggiunto – che ci possa essere un minimo di carica virale che risieda nelle muscose nasali dopo la vaccinazione ad oggi non è possibile”.
Soriani sottolinea come il vaccino sia stato realizzato in tempi brevi grazie ad un’accelerazione nella burocrazia, ma le fasi di sicurezza hanno rispetto gli standard canonici: “Noi abbiamo accelerato sulla burocrazia, sul recruiting, nella condivisione dei dati, nella collaborazione – le sue parole riportate da IlFattoQuotidiano.it – ma possiamo dire che in termini di qualità e quindi di sicurezza non c’è stata nessuna accelerazione”.
VACCINO REITHERA: “COSTI DI PRODUZIONE FRA I 4 E I 5 EURO”
Marco Soriani ha parlato anche dei costi di produzione a dose del vaccino ReiThera, con la presidente Antonella Folgori che ha anticipato un prezzo di vendita compreso fra i 5 e i 10 euro: “I costi di produzione del vaccino ReiThera sono molto competitivi e si aggirano intorno ai 4 o 5 euro a dose. Nella fase due valuteremo in maniera diretta la capacità di ridurre l’incidenza della malattia, il nostro vaccino può essere conservato intorno ai 2-8 gradi in un normale frigorifero di casa e basterà una sola dose con un picco di immunizzazione intorno alle 4 settimane”. Stando a Stefano Colloca, responsabile dello sviluppo tecnologico della stessa azienda farmaceutica, le prime somministrazioni arriveranno in estate: “Andiamo avanti con sicurezza – ha detto ieri a Radio Capital – anche se abbiamo qualche mese di ritardo. A giugno saremo pronti per la somministrazione delle prime dosi del vaccino italiano. Ma già a febbraio partirà la produzione delle prime dosi”.