Catena e Anna Fiorello, chi sono le sorelle di Beppe e Rosario?
Catena e Anna Fiorello sono le due sorelle di Beppe. Figlie di Nicola Fiorello e di Rosaria, le due sono i volti meno noti, almeno in parte, della famiglia siciliana. Se proprio vogliamo essere precisi, però, la meno nota è sicuramente Anna Fiorello che vive a Roma ma lontana dalle luci della ribalta della televisione tanto che gestisce un negozio di ceramiche nella Capitale. Altra storia, invece, quella di Catena Fiorello spesso in tv come opinionista o come ospite per presentare i suoi libri o parlare di temi attuali e importanti. Classe 1966, spesso è stata dietro le quinte di alcune importanti trasmissioni in tv e in radio, tutti programmi legati alla presenza del fratello Rosario, fino a che nel 2005 divenne lei stessa conduttrice di un programma scritto da lei, Nati senza camicia su Rai 3, e poi anche de L’isola del Gusto.
Catena Fiorello dai successi alla battaglia contro il tumore al seno
Catena Fiorello però non ha lavorato solo in tv come autrice ma il suo nome campeggia anche sugli scaffali delle librerie dove possiamo trovare il frutto del sudore della sua fronte e della sua penna, da Dacci oggi il nostro pane quotidiano, un libro sulla vita familiare, pubblicato agli inizi del 2000, al romanzo Picciridda di tre anni fa, il passo è stato breve anche se nella sua vita non ci sono stati solo successi e gioie ma anche la paura e la battaglia, quella contro un tumore al seno scoperto in tempo dal suo radiologo. Lei stessa ne ha parlato ospite di Maurizio Costanzo a S’è fatta notte nei mesi scorsi:
“Quella mattina con me ci sono mia sorella Anna e mio fratello Rosario, che fino all’ultimo riesce a farmi ridere per sdrammatizzare… Quando mi sveglio dopo l’operazione, quasi inconsciamente allungo una mano sotto l’ascella e mi accorgo che non ci sono medicazioni, dunque non è stata toccata. Non capisco se ho ancora il seno. Ma il sorriso del chirurgo è radioso quando mi racconta tutto: sotto quell’ombra c’erano ben tre noduli pronti a evolvere in qualcosa di maligno, ma io ero arrivata in tempo”.