Sandra Milo non ha mai nascosto il suo amore e l’apprensione per il figlio Ciro De Lollis, reso “celebre” dal famigerato scherzo telefonico del 1990 ai danni dell’attrice. Un momento storico passato alla storia e che si consumò in diretta tv a “L’amore è una cosa meravigliosa”, in onda su Rai3. “Tuo figlio ha avuto un incidente ed è ricoverato in ospedale, è gravissimo”, disse alla Milo una voce femminile, creando in Sandrocchia un grande spavento al punto da rendere celebre il suo urlo “Ciro, Ciro!”. Di recente proprio mamma Sandra ha spiegato a Rai Radio 2, alla trasmissione I Lunatici da dove sarebbe partita l’ormai celebre telefonata: “Fu scoperto che a fare quella telefonata era una donna che lavorava in Via del Corso. La telefonata arrivò da un ufficio dove lavoravano ventisei donne”.
“Tutte negarono”, proseguì la Milo nel suo racconto. “Ho pensato che quello scherzo fu fatto da una donna che viveva all’oscuro, che mai è riuscita ad affacciarsi alle luci della ribalta e per una volta ha pensato di sentirsi potente, di scombinare l’ordine delle cose”, raccontò ancora Sandra, senza mai riuscire però ad odiarla.
CIRO DE LOLLIS, I PROBLEMI CON LA LEGGE E DI SALUTE
Il nome di Ciro De Lollis, figlio dell’amata attrice Sandra Milo è poi spuntato anche tra le pagine di cronaca per via di quel suo fermo per possesso di cocaina. Era il 2004 quando Sandrocchia visse un nuovo momento di buio per via di quella notizia che finì inevitabilmente sulle pagine di tutti i quotidiani nazionali. Oggi ospite di Mara Venier nel corso della trasmissione Domenica In, Sandra Milo ha parlato inevitabilmente anche del figlio Ciro De Lollis svelando una sua problematica poi fortunatamente superara: “Cosa mi ha dato più dolore? Il dolore dei figli è insopportabile, i miei ultimi ragazzi hanno avuto un problema serio e sono stati momenti terribili, malattie della testa per cui non c’è cura e per cui la gente si uccide. Ciro li ha avuti e poi grazie a Dio è guarito”, ha spiegato alla conduttrice. Ai figli, quindi anche a Ciro, ha poi dedicato un pensiero già finito al centro delle critiche: “spero di morire dopo di loro, voglio tenergli la mano quando stanno per morire e dire di stare tranquilli che dopo pochi minuti li avrei raggiunti”.