Profondo rosso: il calcio conta i danni del Covid che sono devastanti a livello economico. Ne parla un articolo del Corriere della Sera, che mette in evidenza come, fra le venti squadre più importanti che hanno pubblicato i bilanci della stagione 2019/20, emergano cali del fatturato superiori al miliardo di euro. Si salvano in pochissimi, sostanzialmente il Bayern Monaco che vincendo la Champions League ha chiuso in utile per il 28° esercizio finanziario di fila (profitti per 5,9 milioni), poi il Real Madrid di fatto in pareggio, con un mini-guadagno di 300 mila euro. Il Psg è crollato con un impressionante dato di -125,8 milioni di euro, il Porto vincitore della Primeira Liga portoghese ha perso 116 milioni e forse questo fa ancora più impressione perché non parliamo di un colosso economico, la Juventus ne ha persi 89,7. I numeri contenuti all’interno del report di Kpmg «The European Champions» sono inquietanti e le previsioni per il futuro a breve scadenza anche peggiori: “La situazione è drammatica — spiega al Corriere Andrea Sartori, responsabile della divisione sport di Kpmg — . I club già prima della pandemia non erano messi benissimo. Il Covid non ha fatto null’altro che evidenziare i problemi in essere e, soprattutto, sollevato enormi problemi di liquidità“.
CALCIO A RISCHIO DEFAULT PER COVID: LE PROSPETTIVE SONO BUIE
Nel calcio ai tempi del Covid mancano i ricavi da stadio e una parte di quelli commerciali: gli sponsor pretendono sconti, quelli che prima acquistavano i posti vip in tribuna non possono più farlo e non si può affidare tutto ai diritti televisivi, a loro volta a rischio come già successo in Francia. La Juventus ad esempio paga il peso del monte stipendi che vale 284,3 milioni nonostante un -13% con i tagli ai contratti, le mancate entrate dallo Stadium e l’eliminazione agli ottavi di Champions. I numeri peggiori in Italia a dire il vero sono quelli di Roma (-204 milioni) e Milan (-195), mentre l’Inter (-102) è in difficoltà perché “le imprese di Suning in Cina hanno subìto una pesante interruzione”, osserva sempre Andrea Sartori. Non si può reggere a lungo davanti a uno choc così: “Se questa stagione continuerà a porte chiuse, con un peso dei salari del 65% circa sul fatturato, il default è dietro l’angolo. A meno che il calcio non venga aiutato come altri settori: sarebbe logico perché è un’industria. Il Manchester United ha quasi 1000 dipendenti, la Juventus 450″. Il modello ancora una volta può essere il Bayern, Sartori spiega il perché: “Proprietà solida e niente crisi di liquidità. Una rarità in questi tempi”.