Scontro in diretta televisiva fra il leader della Lega, Matteo Salvini, e la giornalista di Rai Tre, Lucia Annunziata. Il teatro dello show, il programma “Mezz’ora in più”, in cui l’ospite era appunto l’ex ministro dell’Interno. Argomento del dibattito, il coronavirus, con il “Capitano”, così come è soprannominato dai suoi fedelissimi, che ha esordito: “Se in Cina qualcuno non avesse fatto fottutissimi esperimenti che hanno contagiato il resto del mondo, oggi staremmo parlando di altro”, a quel punto l’Annunziata ha replicato: “È stato il destino, non abbiamo la prova“.
Peccato però che Salvini non sia così convinto della fatualità del covid, ed ha a sua volta ribattuto: “Non ci sono prove che sia partito dal laboratorio di Wuhan? Da dove è partito da Marte?”, e ancora: “È partito dalla Cina, non dico apposta, ma per quattro mesi sono stati zitti. È agli atti. Che sia uscito dal laboratorio di Wuhan, ci ritroviamo qui e ne parliamo, è agli atti. È evidente che il virus è partito da Wuhan”, ma la padrona di casa non sembra così convinta: “Non mi porti su terreni scivolosi, non abbiamo le prove”.
SALVINI VS ANNUNZIATA: “CINA UNICA ECONOMIA CHE CRESCE…”
Su una cosa comunque Salvini e l’Annunziata sono stati d’accordo, precisamente sul fatto che la Cina non sia stata poi il massimo della trasparenza nel comunicare la diffusione dell’epidemia ormai incontrollata, uscendo allo scoperto solo quando il virus non era giù più gestibile. Quindi Salvini, dando voce ai numerosi complottisti sul web, ha aggiunto: “Il virus che ha devastato il mondo e il vaccino sono casualmente partiti dalla Cina che è l’unica economia al mondo che cresce nel 2020. Dalla Cina hanno mentito e taciuto per 4 mesi e poi sono partiti prima con il vaccino”. La teoria del virus creato a Wuhan non è la prima volta che viene sostenuta da Salvini, visto che già un mese fa in Senato aveva spiegato durante un intervento: “Quando questa bestia maledetta sarà sconfitta, dovremo andare a guardare dove tutto è cominciato: in un laboratorio cinese finanziato da alcune multinazionali senza alcun tipo di controllo”.