«Basta, non ha più senso mentire: le condizionalità su quel famoso strumento europeo esistono»: sono bastate queste parole di Luigi Marattin – economista deputato di Italia Viva – per scatenare tanto gli utenti via Facebook quanto quelli su Twitter con insulti, rivolta e autentica “shit storm” contro il renzianissimo Presidente della Commissione Finanze alla Camera.
Il tema è quello sollevato sul legame tra il patto di stabilità e le condizioni “imposte” sul Next Generation Eu, laddove i Paesi utilizzino quei fondi: nello scontro cocente tra Italia Viva e Premier Giuseppe Conte uno dei punti nodali è proprio l’utilizzo o meno dei soldi europei sul piano della sanità. La linea di Renzi e Marattin è nota: perché non prendere i soldi del MES – lamentando presunte “condizionalità” (la tesi di M5s, Lega e FdI) – e invece prendere senza colpo ferire quelli del Recovery Fund che ha maggiori condizionalità?
LO “SHIT STORM” CONTRO MARATTIN
E così oggi il deputato torna alla carica e scrive: «Oggi al Parlamento Europeo si vota un Regolamento che disciplina l’utilizzo di alcuni fondi europei di cui si è molto parlato negli ultimi mesi»; ieri il leader della Lega Matteo Salvini aveva in diretta tv annunciato il non voto a favore proprio per quelle condizionalità legate all’adesione dei fondi europei, «quel regolamento ci riporta all’austerity». Oggi però Marattin spiega come quella norma in votazione oggi in Europa esprime nero su bianco quanto segue: «verranno revocati se il paese in questione non rispetta la più forte delle condizionalita’ macroeconomiche: il rispetto delle terribili regole fiscali europee (quando, probabilmente già il prossimo anno, saranno ripristinate)».
A quel punto il deputato renziano lancia la provocazione, a corredo della propria posizione: «Sono i fondi del Mes, vero? No. Quelli del Recovery Fund». Gli insulti e le polemiche però sollevate dagli utenti in risposta si sprecano: «Ci stanno puntando una pistola carica alla testa. E spareranno come spararono alla Grecia», lamenta un followers, cui segue un altro «non ascoltate mai Borghi (della Lega, ndr) eppure avreste tanto da imparare». O ancora, «adesso vi svegliate o no? State solo svendendo il nostro Paese», mentre altri chiedono «ma scusi, quindi chi ha mentito finora? A chi si riferisce?», con una serie di altri improperi che ovviamente evitiamo di riportare.