Mauro Bellugi, ex difensore dell’Inter e della Nazionale, ha da poco subito l’amputazione di entrambe le gambe per complicazioni legate al Covid, ma la fibra del campione si intuisce già quando al giornalista di Leggo che lo telefona per intervistarlo risponde così: “Mi richiami tra mezz’ora. Sto facendo il mio allenamento quotidiano con il fisioterapista“. Come avrete intuito, Mauro Bellugi ha già cominciato il secondo tempo della sua partita: “Sto facendo tutti i giorni ginnastica e sarà una cosa ancora lunga. Ci vorrà almeno un mese per rendere gli arti pronti per le protesi. Ma se anziché un mese ce ne volessero due, l’importante è fare le cose per bene. Poi qui a Niguarda sono tutti molto bravi“. Bellugi, subito dopo la notizia dell’amputazione, è stato ricoperto d’affetto: “Massimo Moratti mi vuole pagare le protesi. Se me l’aspettavo? Sinceramente no. È stato emozionante, sono rimasto impressionato. Mi ha chiamato tutto il calcio, “minuto per minuto”. Tutta la serie A dal 1970 ad oggi, tutti i miei vecchi amici della Nazionale. E non solo calciatori e dirigenti. Voglio fare un solo nome: Salvatore Carmando, ex massaggiatore del Napoli, di Diego Armando Maradona e della Nazionale azzurra. È di una simpatia estrema, ma quando ci siamo sentiti piangeva (si commuove, ndr)”.
MAURO BELLUGI: “TORNERO’ A PASSEGGIARE PER MILANO”
Mauro Bellugi ci tiene a far capire a tutti che il Covid non è uno scherzo, come ha avuto modo di sperimentare purtroppo sulla sua pelle: “Non auguro a nessuno di ammalarsi, ma chi non ci crede dovrebbe provarlo sulla propria pelle e capirebbe che il Covid è una cosa molto seria. E agisce in mille modi. Io avevo un’anemia che si è scatenata a causa del Covid. A quelli che se ne fregano, che vanno avanti pensando che tanto a loro non succede nulla, dico che proprio che non è uno scherzo. Il problema è che chi non resta attento e coperto rischia di contagiare gli altri“. Alla domanda se si senta un esempio di forza e di coraggio, Bellugi ha risposto: “Alex Zanardi e Bebe Vio sono esempi di coraggio. Anche Sinisa Mihajlovic, con quello che ha passato, è uno con gli attributi veri. Io sono molto sotto rispetto a loro. Cerco solo di dire quello che penso con una certa dose di allegria, di essere ottimista, di non piangermi addosso. Anche se, con tutti i messaggi di vicinanza che ho ricevuto, un po’ mi sono montato la testa (ride, ndr)”. La chiosa riguarda il suo grande amore calcistico, l’Inter, ed è anche una promessa: “Se l’Inter vincesse lo Scudetto e me lo dedicasse di certo mi farebbe molto felice. L’ad nerazzurro Beppe Marotta mi ha chiamato, mi ha detto che la sede dell’Inter per me sarà sempre aperta. Nell’attesa, non vedo l’ora di rimettermi in piedi sulle mie protesi e di tornare a passeggiare per Milano“.