Il Cts chiede di prorogare lo stato d’emergenza fino al 31 luglio. Questa l’indicazione fornita dagli esperti del Comitato Tecnico Scientifico al governo in vista del Dpcm che dovrà essere promulgato il 16 gennaio. Lo riporta La Repubblica, riportando come quattro sarebbero gli elementi che consigliano il prolungamento di altri sei mesi dello stato d’emergenza: in primis il forte impatto che il virus fa registrare rispetto ai posti letto occupati negli ospedali; poi la necessità di garantire lo svolgimento della campagna vaccinale; la situazione preoccupante a livello di contagi e la possibile sovrapposizione tra Covid e influenza stagionale da evitare a tutti i costi. Avendo sempre come orizzonte il prossimo Dpcm, in discussione c’è anche la preventivata riapertura degli impianti sciistici, al momento prevista per il 18 gennaio. A lasciar intendere la contrarietà degli esperti rispetto a questo scenario, però, la disposizione da parte del Cts che porterà i campionati mondiali di sci alpino in programma a Cortina d’Ampezzo dal 7 al 21 febbraio a svolgersi a porte chiuse, quindi senza la presenza di pubblico. Gli organizzatori della rassegna iridata, al riguardo, attendono risposta in merito ai protocolli che sono stati inviati.
CTS: “PROROGARE LO STATO D’EMERGENZA FINO AL 31 LUGLIO”
Dinanzi alla prospettiva di un nuovo slittamento della riaperture delle piste da sci che appare ormai sempre più probabile, i rappresentanti delle Regioni dell’arco alpino che hanno preso parte alla Commissione Speciale Turismo della conferenza delle Regioni e delle Province autonome, questa mattina hanno commentato: “Prendiamo atto dell’ipotesi annunciata dal governo di un nuovo rinvio dell’apertura degli impianti di risalita e del conseguente incremento della crisi di tutto il comparto turistico invernale della montagna, e chiediamo al governo di assumere un impegno serio nei confronti di questo settore, garantendo ristori certi, immediati e proporzionati alle perdite subite“. Oggetto della riunione erano stati proprio i protocolli e le linee guida di utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici. Come riportato da La Repubblica, i rappresentanti delle Regioni hanno dichiarato: “Durante i lavori della Commissione sono emerse le richieste che saranno avanzate al governo, in particolare una data garantita di apertura, ristori certi e immediati e proporzionati al minor fatturato della stagione agli impianti di risalita e a tutte le attività correlate“.