San Gabriele dell’Addolorata si celebra il 27 febbraio. La canonizzazione di Benedetto XV° fu il primo grande riconoscimento della figura di questo Santo che, per volontà di Pio XI, fu dichiarato Patrono della gioventù cattolica nel 1959, negli anni della Ricostruzione anche spirituale grazie agli oratori e alle congregazioni giovanili cattoliche di cui San Gabriele dell’Addolorata era ispiratore morale. Già pochi anni dopo la sua morte iniziarono i miracoli testimoniati da diverse fonti in tutta Italia, come nel caso di Albina Gomiero nel trevigiano che racconta che guarì inspiegabilmente trovando grande energia nell’osservazione della fotografia di San Gabriele dell’Addolorata. Albina Gomiero era gravemente ammalata, ciò è documentato dai medici, sin da ragazzina di una grave malattia e nella foto del santo trovò quell’energia miracolosa che la portò a guarigione completa.
San Gabriele dell’Addolorata non solo è Patrono della gioventù cattolica, ma lo è anche di tutta la Regione Abruzzo dove svolse la sua missione ecumenica e di preghiera per gran parte dei suoi ritiri. Nell’Italia Centrale si concentra la maggior parte del culto del Santo che è anche Patrono di Civitanova Marche e di Martinsicuro, cittadine nelle quali si celebra la giornata del 27 febbraio con messe solenni e celebrazioni di piazza. Anche Teramo celebra il Santo con una sagra cittadina molto importante nella quale si ricorda la figura del monaco, per poi iniziare la lunga processione verso il Santuario meraviglioso dedicato al Santo, una sagra talmente sentita che molti emigrati abruzzesi rientrano in Teramo da ogni parte del mondo, dal Brasile agli Stati Uniti, dall’Australia alla Germania.
San Gabriele dell’Addolorata, la vita del Beato
San Gabriele dell’Addolorata nacque nel 1838, il primo giorno d’aprile, in una città votata al respiro Divino, Assisi. Sin dalla giovane età, Gabriele dell’Addolorata, il cui vero nome era Francesco Possenti, si consacrò alla vita spirituale entrando nella Congregazione della Passione di Gesù Cristo, un ordine benedettino e proprio un benedetto fu il Papa che lo santificò: Papa Benedetto XV° nel 1920. Il Santo morì il 27 febbraio, giorno della sua celebrazione, nell’anno 1862 a soli ventiquattro anni, ma bastarono per lasciare un ricordo indelebile nella Chiesa cattolica italiana e non solo. Ripercorrendo la sua vita Francesco nacque ad Assisi e il suo nome fu voluto in onore del Santo della Porziuncola della celebre Basilica di Assisi. Era undicesimo di tredici figli e i racconti dell’epoca narrano che a diciotto anni, durante la processione dell’icona del Duomo di Spoleto, Francesco sentì una voce interiore, il richiamò che lo convinse a prendere gli ordini e seguire la regola.
Racconterà in seguito: ‘Voglio fare solo la volontà di Dio, non la mia. Possa essere sempre fatta l’adorabile, amabile, più perfetta volontà di Dio’. Il suo nome Gabriele dell’Addolorata deriva dall’amore che sempre ebbe per una statuetta della Pietà che la madre custodiva in casa, un novizio che ben presto mostrò la sua propensione alla regola all’interno della congregazione passionista. Era un grande monaco ma anche un grande filosofo, un amante della verità cercata nella preghiera e nello studio, devoto e caritatevole e molto colto e nella Chiesa abruzzese Santa Maria a Mare, nel comune di Giulianova, durante un ritiro presso Isola del Gran Sasso d’Italia si ammalò di tubercolosi.
Gli altri Beati del giorno
Nella giornata del 27 febbraio ricordiamo, tra gli altri, anche: San Giuliano di Alessandria – Martire; San Baldomero – Suddiacono, monaco; Beata Carità (Maria Giuseppa Carolina Brader) – Religiosa, fondatrice; Sant’ Anna Line – Martire.