Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte dopo mezzogiorno ha firmato il Dpcm del 14 gennaio che entrerà in vigore dal 16 gennaio con valore fino al 5 marzo prossimo: confermate tutte le anticipazioni contenute nei focus qui sotto, nessun passo indietro e restrizioni nazionali che si aggiungeranno alle chiusure locali dettate dalla cabina di regia nella serata di oggi.
Dalle anticipazioni emerse, è la Lombardia che tornerebbe in zona rossa con immediata protesta del Governatore Attilio Fontana: «Da lunedì saremo in zona rossa – ha detto il Presidente lombardo – anche se è una punizione che non ci meritiamo perché i cittadini lombardi sono stati bravi, hanno tenuto comportamenti corretti e i parametri sono migliorati. Purtroppo, però, il sistema dell’indice Rt si basa su dati vecchi che non rispecchiano la realtà attuale. L’ho fatto presente al ministro della Salute, Roberto Speranza, mi ha detto che farà fare ancora dei controlli». Qui il testo ufficiale da domani in Gazzetta Ufficiale; qui gli allegati con tutti i dettagli su chiusure e norme “latere”.
IL NUOVO DPCM DA DOMANI
Dopo gli ultimi due Consigli dei Ministri e il dialogo con le Regioni di ieri, si è giunti alla composizione finale della bozza di testo per il nuovo Dpcm in vigore da domani 16 gennaio (e valido fino al 5 marzo 2021): non ci sono “sorprese”, se non il capitolo scuola dove nel testo si legge che già da lunedì 18 gennaio «scuole superiori di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica… in modo che…almeno al 50% e fino ad un massimo del 75% della popolazione studentesca sia garantita l’attività didattica in presenza». Per tutte le altre scuole si mantiene la didattica al 100% in presenza.
Il Governo mantiene nel nuovo Dpcm – che si collega al decreto Covid “cornice” approvato in Cdm e valido anch’esso dal 16 gennaio al 5 marzo – il sistema dell’Italia divisa in fasce di colori, con l’adozione di una quarta zona – quella bianca – dove non vi saranno limitazioni o divieti: al momento però, i criteri per quella fascia («scenario di tipo 1 e livello di rischio basso, ove nel relativo territorio si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti») al momento non vengono raggiunte da nessun’altra Regione. In giornata la cabina di regia anti-Covid dal Ministero della Salute emanerà le nuove ordinanze per i “colori” delle Regioni, in base all’ultimo monitoraggio in arrivo: si preannuncia un’Italia quasi completamente arancione, con Lombardia, Calabria ed Emilia Romagna che rischiano la zona rossa e Toscana, Molise, Campania che invece potrebbero rimanere “gialle”.
DPCM, TUTTE LE MISURE
Per tutte le altre misure contenute nella bozza del nuovo Dpcm 16 gennaio (prevista la firma in giornata del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte) si conferma lo schema del Decreto Covid che ha prorogato lo stato d’emergenza fino al prossimo 30 aprile, con l’aggiunta delle norme contrattate ieri con le Regioni. Eccole riassunte nel dettaglio:
SPOSTAMENTI: stop movimenti tra Regioni fino al 15 febbraio, salvo comprovate esigenze (lavoro, necessità, salute) motivate con autocertificazione (qui il modulo stampabile)
COPRIFUOCO: mantenuto sempre e in tutte le fasce dalle ore 22 fino alle ore 5, con circolazione solo tramite “comprovate esigenze” in autocertificazione
VISITE: permane la deroga di spostamento verso amici o parenti una sola volta al giorno e al massimo con 2 persone. In zona gialla potrà avvenire lungo tutto il territorio regionale, in zona arancione o rossa solo all’interno del proprio Comune. Nel Dpcm inoltre è previsto «qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia»
SECONDE CASE: fino al 15 febbraio è vietato andare nelle seconde case fuori Regione, mentre è permesso all’interno della Regione solo se si è in zona gialla. Se si è residenti in una regione in fascia arancione/rossa è vietato andare nella seconda casa fuori Comune: restano i motivi di urgenza per riparazione guasti o recupero materiali indispensabili con lo spostamento permesso il tempo per risolvere il problema
SCI: chiusura di tutti gli impianti fino al 15 febbraio, successivamente «potranno aprire gli impianti “solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle province autonome e validate dal Comitato tecnico scientifico, rivolte ad evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti»
MOVIDA: divieto di asporto dai bar dopo le ore 18 anche in zona gialla, resta invece valido l’asporto per ristoranti e attività di ristorazione mentre permane la possibilità di servizi a domicilio fino alle ore 22
MUSEI E CINEMA: tornano ad essere aperti come altri istituti e luoghi di cultura dovunque (dunque non solo in zona gialla come invece si pensava nelle prime bozze, ndr) ma solo dal lunedì al venerdì, tutto chiuso nel weekend. Non riaprono invece fino al 5 marzo cinema, palestre, piscine e SPA
LE REGOLE DEL DECRETO COVID
Ricordiamo che il Decreto Covid approvato in Consiglio dei Ministri due giorni fa e valido dal 16 gennaio fino al 5 marzo, venivano estese le misure anti-Covid prodotte negli ultimi Decreti di dicembre e gennaio: dallo spostamento per Regioni vietato fino al 15 febbraio, alla proroga dello stato di emergenza fino al 30 aprile, con norme-divieti-misure che vengono ribaditi e stabiliti dal 16 gennaio fino al 5 marzo. Il Dpcm viene contenuto in questa cornice di regole con il sistema a colori delle Regioni che viene ampliato e modificato nell’accesso nelle diverse fasce di rischio: zona gialla con Rt inferiore a 1, arancione con Rt tra 1 e 1,25 (centri commerciali chiusi, divieto di uscire dal proprio Comune), zona rossa con Rt pari a 1,25 (lockdown totale e uscita solo con autocertificazione, negozi chiusi). Introdotta la fascia bianca, con i criteri che però al momento escludono ogni Regione italiana dalla classificazione (almeno per qualche settimana). Il Governo dopo il confronto con il Comitato Tecnico Scientifico ha messo a punto nuovi parametri per i “colori” delle Regioni con un complicato sistema di 24 combinazioni che vi spieghiamo nel dettaglio in questo focus.