“Non ho ucciso io mia madre. Né io, né i miei familiari”. Sono le parole di Arianna Orazi, la figlia di Rosina Carsetti. La donna lo ha dichiarato sin dall’inizio: a uccidere sua madre la sera del 24 dicembre 2020 nella villa sua di Montecassiano, nel Maceratese, è stato il ladro che han fatto irruzione per svaligiare l’abitazione. “Mia madre era una donna particolare. Non era di quelle preparano il pranzo e la cena di Natale, piuttosto si andava al ristorante a mangiare qualcosa tutti assieme – racconta ancora Arianna ai microfoni di Quarto Grado – Ci teneva molto alla sua libertà. A me e mio fratello non ha mai fatto mancare nulla, se non un po’ di affetto”.
Non aveva tante amiche, la signora Rosina Carsetti, a detta di Arianna. Anzi, una soltanto, che conosceva da 50 anni e alla quale confidava tutto. “Io le sentivo parlare al telefono, le raccontava cosa mangiava, quello che leggeva sui quotidiani. Tutte le altre persone erano solo dei conoscenti”. Tuttavia a diversi di questi conoscenti, i suoi vicini di casa, Rosina avrebbe raccontato di subire maltrattamenti in famiglia. L’anziana aveva deciso di rivolgersi al centro antiviolenza di Macerata per chiedere aiuto, ottenendo un appuntamento per il 29 dicembre. Ma non farà in tempo ad andarci.
ARIANNA ORAZI: “QUELLA SERA SONO STATA IMMOBILIZZATA DAI LADRI”
“Mia madre si lamentava perché era fatta così, era sempre stata lamentosa” è questa la spiegazione che dà Arianna Orazi. Ma gli inquirenti nutrono forti dubbi sulla veridicità della sua versione. La sera del 24 dicembre, la donna avrebbe sentito un forte rumore provenire dal piano di sopra. “Essendoci quel giorno lo Scirocco, ho pensato che mia mamma si fosse addormentata lasciando la finestra aperta. Capitava spesso. Non mi sono alzata subito, ho “gingischiato” un po’ e poi sono salita”. Appena arriva di sopra, Arianna racconta di aver ricevuto due schiaffi, fortissimi, che la tramortiscono ma non le fanno perdere i sensi. “Subito quest’uomo grosso, corpulento, mi mette a sedere su una sedia, mi sfila di forza le ciabatte e mi infila un calzino in bocca. Poi stacca il filo del Folletto e con questo mi lega”. Stessa cosa fa quando scende al piano di sotto, dove si trova il padre. “Abbiamo un Folletto su ogni piano. Il ladro ha staccato di nuovo il filo e ha legato anche mio padre. Poi gli ha infilato l’altro mio calzino in bocca”. In tutto questo, Arianna non prova a reagire perché è troppo preoccupata per suo figlio, Enea, che è uscito più o meno verso le 17:45 e ancora non è tornato a casa. Dalla sua posizione riesce un po’ a sporgersi e a i piedi di sua madre. “Ho pensato che fosse svenuta per lo spavento. Non mi aspettavo di ritrovarla in quello stato”.